Nolan in vendita: «Serve ricambio generazionale»
Brembate Sopra, il gruppo ha conferito l’incarico a un advisor per trovare un acquirente
La Nolan (nella foto, Marco Melandri) di Brembate Sopra cerca un nuovo proprietario. Non perché la «Ferrari dei caschi» vada male, anzi. Soci e Cda vogliono un ricambio generazionale per garantire un futuro all’azienda.
Più che nuove risorse finanziarie servono nuove forze fisiche. È con questa motivazione che il Cda di Nolan sta cercando qualcuno interessato a rilevare il maggiore produttore europeo di caschi, indossati dai motociclisti vincitori di 56 titoli mondiali.
Da un mese si diceva che l’azienda di Brembate Sopra aveva affidato al fondo svizzero Ubs l’incarico di trovare un possibile acquirente, ma la notizia era stata mentita. «Smentivamo perché non era vero: erano stati loro a proporci l’idea ma noi stavamo ancora valutando. Ora la valutazione è stata fatta e la settimana scorsa abbiamo conferito l’incarico dando il via a una procedura che durerà almeno un anno»: è l’amministratore delegato di Nolan Group Enzo Panacci a spiegare che i motivi della decisione risalgono alle stesse radici dell’azienda com’è oggi. Cioè a quando, nei primi anni Novanta, la Nolan era sull’orlo del fallimento e per salvarla scattò un management buyout, con gli stessi dirigenti, dipendenti e importatori a rilevare
l’azienda. E ai vertici della «Ferrari dei caschi» ci sono ancora loro: Domenico Maggioni (che alla fondazione nel 1972 era stato la matricola numero 1), Gabrio Gnocchi e Alberto Vergani. «Ora i soci sono settantenni, il Cda ha una media oltre i 60 anni — spiega Panacci, che di anni ne ha 62 —. Per questo cerchiamo un investitore che possa garantire un ricambio generazionale e quindi la prosecuzione della storia della
Nolan nel futuro. C’è la disponibilità a cedere tutto ma potrebbe anche essere un ingresso progressivo. Bisognerà valutare con loro e capire cosa vorranno fare». Non si riesce a dare un’idea del prezzo che potrebbe essere scritto sul cartellino: «È difficile da dire. Ma l’azienda è in salute, non facciamo più nemmeno ricorso agli ammortizzatori sociali come la solidarietà che avevamo usato lo scorso anno», spiega il manager.
Il fatturato 2017 del Nolan Group è stato chiuso a 44 milioni con un margine operativo lordo di 7, un utile cresciuto in un anno da 3 a 3,392 milioni e un calo di 800 mila euro dell’indebitamento.
Nei 30 mila metri quadrati dei tre stabilimenti a Brembate Sopra viene realizzato l’intero casco, dalla progettazione all’omologazione passando per calotte, interni, polistiroli, profili e visiere. Ne vengono prodotti 400 mila
Il fattore età
I soci hanno circa 70 anni e i membri del Cda sono tutti al di sopra dei 60
l’anno (sono 30 milioni dalla fondazione) esportandone l’80% in 84 Paesi. I dipendenti sono 380, molti di loro con una vita intera in azienda: ogni anno in quattro o cinque ricevono il Rolex per i 25 anni di anzianità.
I sindacati sono preoccupati e lo spiegheranno venerdì in assemblea. «Non ci aspettavamo questo tipo di mossa, e vogliamo capire che impatto avrà sull’occupazione», spiega Cristian Verdi, segretario Femca Cisl di Bergamo. «I soci sono stati tutti ex dipendenti e quindi hanno una sensibilità particolare su questo argomento — assicura Panacci — È chiaro che viene cercato un partner che abbia interesse a valorizzare il made in Italy che è una caratteristica fondamentale della Nolan. Ma un investitore che rileva un’azienda con centinaia di dipendenti e immobili di proprietà certamente non la compera per chiuderla o per trasferirla all’estero. Si infilerebbe in un ginepraio e butterebbe un sacco di soldi inutilmente: non avrebbe senso».