Ariston, Pasqua senza cinema L’ultimo film
Stasera cala il sipario sull’Ariston multisala di Treviglio, è l’ultimo giorno di proiezioni. Anche la mediazione del sindaco Juri Imeri è fallita: dopo cento anni, prima Pasqua in città senza cinema.
Oggi è l’ultimo giorno dell’Ariston Multisala e a meno di un accordo in extremis tra il gestore e la proprietà, Treviglio dopo cento anni festeggerà una Pasqua senza cinema. Stasera con l’ultimo spettacolo i Signorelli, esercenti in città da 4 generazioni, concluderanno la gestione della multisala aperta nel 2004 dopo aver lasciato il Cinema Nuovo di loro proprietà.
Il multisala Ariston è stato realizzato dalla società Prospettive Virtuali della famiglia di imprenditori Mambretti mentre i Signorelli l’hanno attrezzata con schermi proiettori e poltrone prendendola in gestione attraverso la loro Lanterna Magica.
Una sintonia tra le due società che si è man mano incrinata per i continui rincari dei canoni d’affitto passati dai 220 mila euro dell’ottobre 2004, quando il cinema aprì, ai 400 mila del 2012. Quell’anno di fronte a un nuovo aumento della pigione di altri 40 mila euro i Signorelli cominciarono a dire che la situazione non era più sostenibile. I Mambretti congelarono l’aumento ma la situazione si è fatta via via più tesa. Da un lato la proprietà che con un contratto firmato chiedeva l’affitto e dall’altro i gestori che lamentavano un canone fuori mercato. Nel 2017 la Lanterna Magica ha interrotto i pagamenti e Prospettive Virtuali ha ottenuto dal tribunale un sequestro cautelativo dei proiettori e delle attrezzature. I Signorelli allora hanno disdettato il contratto mentre Mambretti ha individuato un nuovo gestore in una società neocostituita da due suoi soci in affari immobiliari.
Intanto la trattativa è proseguita per giungere a un nuovo accordo e dà lunedì si è spostata sui giornali. Si è impegnato in una mediazione il primo cittadino di Treviglio, Juri Imeri, che ieri però ha dovuto gettare la spugna. La sua proposta di una moratoria di un mese per mettere a punto un accordo non è stata accolta. «Il tempo a disposizione per riuscire a mettere al tavolo le due parti era troppo poco — dice —. Non sono mai entrato nel merito delle logiche societarie, compito che non spettava a me, ma ho cercato di tutelare i 18 dipendenti che rimangono senza lavoro e far sì che la città non perdesse un servizio apprezzato. Sono convinto che un accordo tra i due sarebbe ancora la soluzione migliore, per loro ma anche per Treviglio».
L’accordo in extremis è anche l’unico che possa evitare l’interruzione del servizio. Nonostante i Mambretti abbiano assicurato che la nuova società di gestione sia pronta a entrare, difficilmente questo potrà accadere visto che i proiettori sono sotto sequestro giudiziario. Anche la ricerca da parte dei Signorelli di una nuova sala nell’attesa di ristrutturare il vecchio Cinema Nuovo trasformandolo in un multiplex a 5 schermi, non può avere tempi brevi.
Trattativa impossibile Troppo poco tempo per trovare l’accordo Dopo cento anni Pasqua senza cinema