Uccisa da una macchina all’alba Il pirata scappa ma viene arrestato
È stata investita da un’auto davanti a casa mentre stava per andare al lavoro. L’automobilista si è poi dato alla fuga, ma è stato trovato un’ora dopo dai carabinieri. Stella Lipitska, 53 anni, due figli, ucraina, viveva ad Almenno San Salvatore e da tre anni lavorava alla Casa di riposo di Brembate Sopra. Ieri all’alba, acquistate le sigarette, stava attraversando la strada quando è arrivata un’auto che l’ha travolta e uccisa. L’investitore, un cinquantenne di Strozza, è stato rintracciato dai carabinieri che lo hanno arrestato per omicidio stradale. Disperata la figlia Elisabed: «Me l’hanno ammazzata».
La aspettavano al lavoro di prima mattina, ma non ci è mai arrivata. Il corpo di Stella Lipitska, ucraina, 53 anni a giugno, era rimasto sull’asfalto di via Garibaldi 19 ad Almenno San Salvatore, mentre l’automobilista che l’aveva investita era scappato.
Da tre anni la donna lavorava alla Fondazione Casa Serena di Brembate Sopra come addetta all’assistenza di un reparto. Faceva tre turni e ieri avrebbe dovuto iniziare alle 6.45. Prima di partire si era fermata, come sempre, ad acquistare le sigarette dal tabaccaio di fronte alla sua casa di Almenno San Salvatore. Stava attraversando la strada quando da Bergamo è arrivata una Bmw M3 nera guidata da Claudio Bosoni, 50 anni, di Strozza. La vettura l’ha investita colpendola alle gambe: l’impatto la sbalza sul cofano, le ha fatto sfondare con la testa il parabrezza e finire sul tettuccio della vettura e poi sul cofano posteriore. Dal punto in cui è avvenuto l’investimento a quello in cui Stella Lipitska infine è caduta a terra ci sono 50 metri: secondo la ricostruzione dei carabinieri, il conducente ha proseguito la corsa con il corpo della donna sul cofano. Ha rallentato e poi è ripartito lasciando la vittima sull’asfalto.
I militari di Zogno hanno subito controllato le immagini di una telecamera installata in zona e in poco più di un’ora sono arrivati all’abitazione di Strozza in cui l’automobilista vive con i genitori. Alle 7 Claudio Bosoni si trovava a casa in stato confusionale: poco prima aveva parcheggiato nel garage la Bmw ammaccata, con il parabrezza sfondato e le tracce di sangue ancora fre- sche sulle gomme e anche sui sedili. È stato arrestato per omicidio stradale. Gli è stato effettuato un prelievo di sangue per accertare l’eventuale presenza di droga o alcol. Ora è in carcere.
Quattro ore dopo, alle 11.14, c’è qualcun altro, un giovane, che cammina sulla linea bianca al centro di viale Garibaldi ad Almenno San Salvatore. Stella Lipitska era la madre della sua fidanzata Elisabed Lomtadze, 28 anni, con cui convive a Cisano (la vittima aveva anche un figlio, Tomas, 24 anni, a Londra per lavoro). «Era mia madre, stava andando al lavoro e me l’hanno ammazzata — dice fra le lacrime Elisabed —. Non so bene cosa sia successo, mi hanno detto che quello in auto non si è nemmeno fermato». Arrivano dei parenti, lei li abbraccia e scoppia a piangere. Il suo fidanzato perlustra la strada su cui ci sono ancora tracce di sangue e di sgommate dell’auto: sta cercando il portafo- gli di Stella Lipitska, che è caduto al momento dell’incidente e non è più stato trovato.
Sono in tanti a spendere belle parole per la vittima. «È una grave perdita per noi e per i nostri ospiti — dice Ivan Mazzoleni, direttore della Fondazione Casa Serena —. Una dipendente stimata e puntuale, sempre presente». Le altre dipendenti non vogliono parlare. Una, affrettando il passo, dice: «Per me era più di un’amica, sono straziata». Stella Lipitska, in Italia dal 2001 e vedova da 3 anni, lavorava dal 2015 a Casa Serena (dov’era anche rappresentante sindacale): per un anno con la cooperativa Ancora di Bologna, e dal 1° gennaio 2016 come dipendente.
La ricordano con un sorriso i vicini come il farmacista Luca Morlotti: «Una signora distinta e gentile. Ho sentito un tonfo, un rumore sordo. Ero nel dormiveglia, non ho sentito la frenata ma solo un rumore e poi un’auto che andava via. Ma qui è normale, vanno velocissimi e non ci sono nemmeno le strisce pedonali». Conferma Albino Masnada, 59 anni, proprietario della pasticceria «DolceIdea» all’incrocio tra via Garibaldi e via Martiri di Cefalonia: «Quando sono all’interno a fare le brioche, la mattina, sento la velocità a cui vanno, come pazzi. Io sono andato via alle 5 e sono ritornato alle 7, l’ho vista a terra».
Il corpo della vittima è alla camera mortuaria di Almenno San Salvatore e, quando arriverà il nulla osta, verrà trasferita alla casa funeraria Rota ad Almenno San Bartolomeo.
Le indagini L’investitore è stato rintracciato dopo un’ora e arrestato per omicidio stradale