Corriere della Sera (Bergamo)

Piatti tipici e i riti religiosi Scambi di tradizioni e di cibo

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Nella scuola primaria Valli, la classe quarta è un «piccolo mondo» vivacissim­o. Su 22 bambini, 17 hanno i genitori provenient­i da un altro Paese. Alcuni sono tornati a «casa», altri non tornano spesso perché è pericoloso. Come Samuel, arrivato in Italia dalla Serbia dieci anni fa. «Sono tornato qualche volta, quando ero più piccolo. Ricordo un ponte buttato giù dalle bombe. La seconda volta l’avevano ricostruit­o». Si parla di religione e alcuni raccontano le proprie tradizioni. Ci sono cinque bambini musulmani, due cristiani ortodossi, 13 cattolici, una bambina buddista e un’altra che appartiene alla religione sikh, diffusa in India. Sabrina è nata in Italia da genitori cinesi, e ricorda l’ultima volta che è stata in Cina, l’anno scorso, per il funerale del nonno. «È molto diverso — dice —. Ai funerali, in Cina, si vestono tutti di bianco o di rosso. E alla fine, si sparano fuochi d’artificio». Dall’altra parte della classe c’è Satinder, nata in Italia, tornata in India due volte con la famiglia. Racconta del tempio dove i fedeli si riuniscono in preghiera. «Gli uomini e le donne sono divisi, c’è una sala per pregare, una per cucinare, una per mangiare e un’altra per lavare i piatti». E a proposito di cibo, la scuola organizza ogni anno una «merenda multietnic­a», dove tutti portano qualcosa. «La mia mamma fa il burek — dice Giulia, figlia di un’albanese e di un italiano —, è una specie di spirale di pasta con dentro cipolle, spinaci e würstel». (gi.la.)

❞ La mia mamma fa il burek, è una specie di spirale di pasta e all’interno ci sono cipolle, spinaci e würstel Giulia

Figlia di un’albanese e un italiano

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