Origini diverse, stesse passioni «Poi si diventa tutti amici»
«Qual è il tuo migliore amico?». Si può provare a fare una domanda così nella classe quarta della scuola Calvi, e si ottiene una valanga di nomi. I bambini fanno l’elenco e si indicano a vicenda. Controllano chi nomina chi, facendo un’accurata distinzione tra «amici maschi», «amiche femmine», e «no, quella non è sua amica, quella gli piace». Sorridono quando si indicano a vicenda. A nessuno importa il Paese di provenienza dell’altro. Eppure forse per un adulto sarebbe la cosa più evidente, perché in questa classe ci sono 23 bambini provenienti da 13 Paesi diversi, dall’Argentina alla Cina, dall’Asia all’Africa. Ryan viene dal Marocco, Carla dalla Romania, Marina è italiana e tutti e tre adorano disegnare. Serena viene da Cocha Bamba, in Bolivia. Nata in Italia, è arrivata in questa scuola in seconda. «All’inizio non conoscevo nessuno, poi si diventa tutti amici». Spiega che i suoi parenti «sono in tre Paesi del mondo, in Italia, in Svezia, dove c’è il fratello della mia mamma, e in Bolivia, dove vivono ancora i miei nonni. Quando sono tornata a trovarli mi hanno insegnato a coltivare le patate». Sissi e Sofia sono invece due bambine cinesi, che erano amiche nella loro città in Cina e per caso si sono ritrovate a scuola insieme anche a Bergamo, dove Sissi è arrivata qualche anno fa e Sofia a inizio 2017. «Mi trovo bene qui, con tutti i compagni di classe — spiega Sofia, un po’ timida ma sorridente —. Ma una cosa mi manca tanto : poter parlare la mia lingua». (gi.la.)
❞ A Bergamo mi trovo bene, ma mi manca tanto una cosa: poter parlare la mia lingua Sofia
Dalla Cina, arrivata nel 2017