Corriere della Sera (Bergamo)

Pochi ricambi E Gasp chiese di tenere Kurtic

Haas e Castagne, panchina non all’altezza La cessione di Kurtic mal digerita da Gasp

- Matteo Magri mmagri@corriere.it

L’uovo di Pasqua atalantino ha il sapore del fiele. Perché la sconfitta con la Sampdoria, difficilme­nte preventiva­bile alla vigilia stando alla forma con cui arrivavano le squadre alla sfida (tre k.o. consecutiv­i per i doriani, tre vittorie consecutiv­e per i bergamasch­i), rende più affollata la rincorsa all’Europa e più impervia la via dei nerazzurri in cerca di nuova gloria.

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A 47 punti si trovano Atalanta, Sampdoria e Fiorentina. Chi sta peggio, nonostante la vittoria di Bergamo, è la Samp. Perché la trasferta è stata corsara grazie a due incidenti causati esclusivam­ente da errori individual­i, di Toloi e Haas. Delle tre chi è più galvanizza­ta è la Viola, reduce da cinque vittorie filate, che da qui alla fine del torneo dovrà vedersela con quattro big: Roma e Milan fuori casa, Lazio e Napoli al Franchi. Medesima difficoltà per i blucerchia­ti visto che dovranno affrontare Juve, Lazio e Napoli oltre il derby con il Genoa di domenica. E l’Atalanta? Percorso simile, perché sulla propria strada incrocerà nuovamente Milan e Lazio oltre all’Inter tra nove giorni.

Ricordare San Siro

La speranza è che la brutta sconfitta di martedì – forse la peggiore prestazion­e in stagione – come un anno fa, con quel 7-1 a San Siro contro l’Inter, sia lo schiaffo che rimetta sull’attenti la squadra. Esattament­e come ha auspicato il tecnico Gasperini negli spogliatoi. Dopo la debacle del Meazza, l’Atalanta cominciò, infatti, una serie di dieci match (ora ne mancano otto) senza sconfitte, che l’accompagna­rono fino al termine del campionato, ad agguantare il quarto posto. Facendole raggiunger­e la Storia. Storia che quest’anno si potrebbe ripetere. Perché, per una provincial­e, qualificar­si per le coppe continenta­li per due anni di seguito sarebbe un’impresa. Nel recente passato chi è stato capace di un exploit simile a quello dei bergamasch­i (il Sassuolo è l’esempio più lampante), nella stagione successiva ha rischiato la B.

Il caso sloveno

I presuppost­i per concedere il bis devono fare i conti con l’infermeria. Gasperini alla vigilia della gara con l’Udinese l’aveva detto: «L’anomalia non sono le defezioni attuali, ma non averle avute fino ad ora». Uno stato di salute che aveva mascherato una panchina non all’altezza. L’allenatore, difesa a parte, ha poche soluzioni affidabili su cui contare a gara in corso, sia per dare fiato a chi è in campo dall’inizio sia per cambiare tatticamen­te il match, o sui cui puntare quando i titolari sono ai box. Castagne non è ancora maturo, idem Haas. Cornelius evidenteme­nte non ha la completa fiducia del mister. E pensare che sarebbe bastato un mercato invernale leggerment­e più coraggioso. Sarebbero bastati un paio di innesti di buon livello o, se volete, uno solo, a patto che Kurtic rimanesse.

Un addio che il Gasp ha mal digerito. Lo sloveno è stato venduto per cinque milioni di euro — senza che avesse chiesto espressame­nte la cessione — in cambio di Rizzo, inizialmen­te fuori forma, ora rotto, e tutto da scoprire. L’ex Sassuolo era stato, fino a gennaio, il sesto uomo perfetto in grado di ricoprire più ruoli con profitto. Quello che manca ora all’Atalanta.

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 ??  ?? L’addio Dall’alto, Jasmin Kurtic, sloveno di 29 anni, venduto dall’Atalanta alla Spal a gennaio; L’allenatore Gasperini
L’addio Dall’alto, Jasmin Kurtic, sloveno di 29 anni, venduto dall’Atalanta alla Spal a gennaio; L’allenatore Gasperini
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