I CONTI DELLA SOSTA
Una manovra contestata, quella dei pass per la sosta dei residenti a pagamento. Il tema del diritto (o meno) a parcheggiare sotto casa gratis è insoluto e a disposizione dei filosofi del vivere urbano. Una cosa è però chiara: per lunghi anni sono stati rilasciati troppi permessi rispetto alle reali esigenze dei residenti e, dunque, c’erano troppe auto a occupare spazio sulle strade. Il calo, un anno dopo l’inizio dell’epoca della tassa sul permesso, è oltre ogni aspettativa: il 45% degli oltre 6 mila pass esistenti non è stato rinnovato. Ancora più significativo il calo del 37% in Città Alta, dove pochi avrebbero dovuto rinunciare, vista la penuria di garage. Questo è quello che l’amministrazione immaginava. E qui un po’ tocca stupirsi del fatto che solo oggi si arrivi a scoprire che la realtà è diversa da come appunto ce la si è figurata per decenni: possibile che prima di passare direttamente al balzello (fino a 120 euro l’anno per le zone più centrali) non si potesse fare un’indagine approfondita dei bisogni di quelle poche migliaia di cittadini che avevano il pass, magari con dei questionari? In ogni caso, in città bassa è da qualche mese evidente l’alleggerimento della pressione sulle strisce gialle. Lo stesso potrebbe accadere in Città Alta, le cui piazze dovrebbero beneficiare della sparizione di alcune centinaia di cacciatori di posti auto. Uno scenario che sarebbe stato bene conoscere prima (almeno 15 anni fa) di imbarcarsi nella rischiosa avventura del parcheggio di via Fara.