Confindustria, il cantiere verde platino
Nuova sede, massima attenzione alla sostenibilità. A partire dalle gomme dei camion
Non si vedono dappertutto betoniere con le gomme che vengono lavate a ogni uscita dal cantiere. Ma nemmeno teli sui tombini per non fa cadere detriti nelle fogne o aziende con docce per i dipendenti che dovessero scegliere la bici per andare al lavoro. Si vede tutto al cantiere della nuova sede di Confindustria al Kilometro rosso, che non a caso punta al livello Platino per la qualità ambientale e sociale.
Sulla strada interna al Kilometro Rosso che porta al cantiere l’asfalto è pulito. E se non c’è neanche un sassolino è perché gli pneumatici della betoniera che fa la spola vengono lavati ogni volta che il mezzo esce dalle sbarre. Dall’ordine piccolo di una coscienza ecologica che si intravede finanche dalla raccolta differenziata nei prefabbricati degli operai, si passa all’ordine grande dello scavo, dove la diligenza aedificandi dell’Impresa Percassi si riflette, tra l’altro, nei teli in pvc che coprono le scarpate e i terreni stoccati in montagnette (zero polvere in giro) o che sono stati posizionati sui singoli tombini (hai visto mai che sassi e detriti finiscano nella rete fognaria).
Siccome non capita tutti i giorni di costruire una sede di 4 piani, 6.500 metri quadrati e 30 mila metri cubi, e soprattutto di investirci 22 milioni, Confindustria Bergamo ha scelto di farlo con un’idea chiara in testa; scalare la classifica delle best practice internazionali in materia. Dalla A di architettura alla Z di zolle (anche queste, come il 90% dei rifiuti del cantiere, vengono riciclate). La sostenibilità come comune denominatore (anzi come imperativo) è una gran bella cosa, a favore dell’ambiente e, soprattutto, della qualità di vita di chi lavorerà nella nuova casa confindustriale.
Anche se alcune visioni, a fronte di code mostruose sull’Asse interurbano, sono parecchio futuribili. «Sono state pensate delle docce perché i
dipendenti che giungeranno qui in bici, possano lavarsi prima di sedersi alla scrivania» afferma Paolo Piantoni, direttore di Confindustria. Sarà già bello arrivarci con auto elettriche e godere degli standard che la severa certificazione Leed (che valuta gli aspetti ambientali, sociali ed economici secondo 7 criteri) acclarerà sul nuovo edificio.
«Puntiamo — chiarisce con piglio deciso Monica Santini, presidente di Servizi Confindustria — alla Platinum». Cioè il livello più alto, battendo il Gold dell’iLab Italcementi e della Belimo di Grassobbio, gli unici due edifici Leed bergamaschi. Ottenere questa certificazione costicchierà un po’, 200 mila euro, ma alla fine «ne sarà valsa la pena», afferma Piantoni, supportato in questa affermazione da Giordano Graff e Gloria Rozzini di Avalon, advisor dell’opera.
È una valorizzazione intrinseca dell’edificio, indipendentemente dal fatto che possa essere o meno, in futuro, essere messo sul mercato. Sotto il profilo forniture, la trasparenza è massima. Pur essendo un’opera privata, Confindustria ha assegnato gli incarichi con eventi negoziali. Le gare in corso sono 24 (su 40), 109 le candidature dei fornitori, 13 ad oggi le assegnazioni (per oltre 4 milioni di euro) di cui 12 ad aziende lombarde (tra le quali le bergamasche Ets Ingegneria di Villa d’Almè, Elettrica Rizzi di Gorle, Imprese Pesenti di Covo e Avalon di Bergamo). Per fine aprile e il panel delle forniture sarà appaltato per due terzi del valore complessivo, a fronte di un plafond di altri 4 milioni. Quanto ai tempi, Piantoni è sicuro del trasloco entro l’estate del prossimo anno. Del resto, la determinazione volitiva di Monica Santini (sul cantiere con riunioni settimanali) è la miglior garanzia del timing prefissato.
Scadenze Il trasferimento degli uffici nella nuova sede è fissato per l’estate del prossimo anno