Fondazione Carrara, entra Metano Nord Ora il nuovo Cda
Viene salutato con soddisfazione, da parte del management dell’Accademia, l’ingresso di Metano Nord come socio della Fondazione Carrara. E il motivo sta non solo nell’esborso di 50 mila euro annui per il prossimo triennio da parte della società attiva nella commercializzazione di gas naturale ed energia elettrica (53 anni di attività per la famiglia Barzaghi, 300 milioni di fatturato, sede a Bergamo). Ma soprattutto perché rappresenta un esempio di mecenatismo moderno che, nel combinato pubblico-privato, rivestirà sempre maggiore importanza. «Vediamo un’opzione concreta e prestigiosa di investimento. Nella Fondazione abbiamo trovato una capacità di gestione virtuosa fatta di progettazione culturale, approfondimento scientifico, tutela del patrimonio artistico ed innovazione», ha precisato Ruggero Barzaghi, vice presidente di Metano Nord. L’auspicio, insomma, è che un’azienda possa tirare l’altra e che si capisca, suggerisce Gianpietro Bonaldi, responsabile operativo della Fondazione Carrara, «quanto questa istituzione sia un patrimonio collettivo in cui credere ed investire. Metano Nord l’ha fatto, con una responsabilità condivisa, che potrà prevedere la possibilità di far sedere un suo rappresentante nel cda della Fondazione». Già, perché il board è scaduto il 31 dicembre scorso e, una volta approvato il bilancio 2017, si dovrà mettere mano al rinnovo. La presidenza tocca al sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, affiancato da Marco Fumagalli (su nomina comunale). Scontata sembrerebbe la conferma di Roberto Bruni, in quota Sacbo, mentre non si sbilancia Corrado Benigni, nel Cda in rappresentanza della Mia: «Approviamo il bilancio e poi vediamo». Il quinto in scadenza è Angelo Piazzoli, vice presidente della Fondazione Creberg (Banco Bpm).