«Ero sconvolto, ma mi sarei costituito» Omicidio stradale, il falegname ai domiciliari
Claudio Bosoni va ai domiciliari. Il falegname di Strozza, 50 anni, accusato di omicidio stradale e omissione di soccorso, ieri si è difeso davanti al giudice Federica Gaudino. Si sarebbe costituito, ha detto, non si è fermato perché ha perso la testa.
In carcere ce lo avevano portato i carabinieri un’ora dopo la tragedia ad Almenno San Salvatore, alle 6.45 del lunedì di Pasquetta. Stella Lipitska, 53 anni, ucraina, si era fermata in tabaccheria prima di cominciare il turno alla Fondazione Casa Serena di Brembate Sopra. Lui l’ha travolta in pieno con la sua Bmw M3 per poi andare dritto a casa. L’auto era parcheggiata in garage con i segni dell’incidente. Stando ai filmati di una telecamere del paese, la donna avrebbe giusto fatto in tempo a voltare lo sguardo verso la macchina. Sull’asfalto, nessun segno di frenata. «Non ho capito più niente — ha spiegato Bosoni, assistito dagli avvocati Ciro Paparo di Milano e Lucia Ferrara di Brescia —, non volevo scappare». Alla madre lo aveva confessato. Le aveva riferito di avere investito una persona e che probabilmente era morta. Non sono andati subito dai carabinieri perché dovevano assistere il padre, malato, ma lo avrebbero fatto quella mattina stessa. Quanto alla dinamica, sostiene di essersi trovato davanti la donna all’improvviso e di non averla potuta schivare nonostante viaggiasse a velocità moderata. Solo una perizia potrà accertarlo. Il pm Fabio Pelosi, che aveva chiesto il carcere per il pericolo di fuga e di reiterazione del reato, ha nominato l’ingegnere Luigi Fiumana. In attesa di un responso anche le analisi per stabilire se Bosoni guidasse sotto l’effetto di alcol o droga. Tornava da una serata con gli amici. Prima dello schianto la sua era una vita perfettamente lineare. (mad.ber.)