Corriere della Sera (Bergamo)

«Spero di essere all’altezza della Juventus Prima l’Europa qui»

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In questo ultimo scampolo di stagione, il principale punto interrogat­ivo per l’Atalanta è alto 190 cm e ha le fattezze da (bravo) ragazzo di Mattia Caldara. I tifosi si domandano se e quando il fastidioso mal di schiena che da mesi ne condiziona l’impiego, lo lascerà in pace. «Sto un po’ meglio, ma non so se contro la Spal riuscirò a giocare. Confido di tornare al 100% della condizione, la settimana prossima», spiega Mattia, ospite a Boccaleone per presentare la VI edizione della «Junior Tim Cup - Il calcio negli oratori». Da bergamasco, il suo attaccamen­to alla maglia nerazzurra è forte («qui l’Atalanta è quasi una religione. Sono onorato di giocarci») e ancora non pensa alla sua futura destinazio­ne («spero di essere all’altezza della Juve. Ma ci attende un mese importante, per provare a centrare l’Europa. Per me sarebbe la ciliegina sulla torta, prima di andare via»). Fiorentina e Sampdoria («entrambe forti») sono le principali contendent­i. A Caldara non fanno paura: «Stiamo lavorando tanto. Non sarà facile ma siamo consapevol­i della nostra forza. Meritiamo di tornare in Europa League». La sfida di Ferrara è anche utile per dimenticar­e in fretta la sconfitta «contro la Samp. Volevamo batterli per eliminarli dalla corsa europea, ma non ci siamo riusciti». Nessun dramma però «ora pensiamo a fare tre punti con la Spal. Una squadra complicata, che ci attenderà», dice Caldara. Alcuni avversari di domani, sono stati compagni di ieri e restano amici anche oggi: «Con Alberto (Grassi, ndr) ci sentiamo spesso, ma non parliamo di calcio. Sta facendo bene, sono contento per lui». Poi è bagno di folla, con foto e autografi ai tanti piccoli tifosi che sono venuti a incontrarl­o. «Tutto è iniziato all’oratorio — conclude Mattia —. Mia mamma diceva di pensare alla scuola. Ora è contenta».

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