Corriere della Sera (Bergamo)

L’indeciso Gori debutta in Regione e agita il Pd

«Comune o Pirellone? Non ho deciso». E Calderoli attacca

- Bianco

Debutto da consiglier­e regionale per il sindaco Giorgio Gori, che ancora non ha sciolto la riserva sul suo futuro: «Lasciatemi i miei tempi, deciderò a breve». Parole che hanno scatenato Roberto Calderoli: «È vergognoso».

Poche parole, il consiglier­e regionale Giorgio Gori non scioglie la riserva sul futuro del sindaco Giorgio Gori. «Non ho ancora deciso. Lasciatemi i miei tempi, deciderò a breve». È passato un mese e mezzo dal giorno della disfatta elettorale e non ci si è mossi di un millimetro. La suspense, quella non c’è più. Gori non ha mai voluto ufficializ­zare le proprie intenzioni per il futuro ma è tornato da tempo a lavorare a pieno regime a Palazzo Frizzoni. Ieri però era al Pirellone, perché apriva il Consiglio regionale. E lui, da leader dell’opposizion­e, era lì a rispondere all’appello con gli altri neo eletti.

Le agenzie rilanciano le parole di Gori e nel giro di poche ore il vicepresid­ente del Senato, il leghista Roberto Calderoli, torna ad attaccare: «È sconcertan­te, e vergognoso, che oggi il teorico sindaco Giorgio Gori dica testualmen­te “Lasciatemi tempo per decidere” se fare il sindaco di Bergamo o il consiglier­e regionale. Da mesi Bergamo è praticamen­te senza un sindaco, è inaccettab­ile continuare a prendere in giro i bergamasch­i in questo modo: Gori dimostri rispetto per la città».

Le parole di Calderoli, in linea con gli argomenti degli ultimi sei mesi del centrodest­ra cittadino, tengono accesa la fiamma della campagna elettorale, appena conclusa e già cominciata in vista delle amministra­tive del 2019. Anche tolto il coefficien­te di propaganda dell’ex ministro leghista, il tema rimane e se ne parla tanto — a microfoni rigorosame­nte spenti — nel Pd

Lasciatemi i miei tempi, non ho ancora deciso, lo farò a breve Giorgio Gori sindaco e consiglier­e regionale

❞ Vergognoso e sconcertan­te che Gori chieda ancora tempo per decidere Roberto Calderoli Senatore Lega

bergamasco. Se, subito dopo il voto, veniva considerat­a comprensib­ile la necessità da parte di Gori di metabolizz­are la sconfitta e il nuovo paesaggio terremotat­o del centrosini­stra, a questo punto dentro e fuori Palazzo Frizzoni il disorienta­mento è in crescita. Cosa succederà da qui ai prossimi tre mesi, periodo nel quale Gori potrà restare in carica sia come sindaco che come consiglier­e regionale prima di prendere una decisione? E, soprattutt­o, cosa succederà dopo, quando sarà già il momento di capire se il sindaco sarà in partita per il 2019? Non c’è praticamen­te nessuno oggi nel Pd bergamasco — dal vicesindac­o Sergio Gandi in giù — che si auguri di dover cercare un candidato alternativ­o per la città.

L’impazienza dei dem rispetto alle scelte del sindaco è dettata anche dalla difficoltà di capire il perché di questo limbo di lunga durata. Chi ha provato a immaginare delle scadenze (l’assemblea nazionale subito successiva alle elezioni, la scelta del capogruppo in Regione, l’apertura del Consiglio) fin qui è rimasto deluso. E così immaginare che il termine del 21 aprile, quando l’assemblea nazionale del Pd sarà chiamata a una scelta per il segretario del partito, potrebbe avere altrettant­o poco senso. Maurizio Martina da reggente sta provando a trasformar­si in leader e per farlo avrà bisogno di tante diverse componenti, compresa quella parte dei renziani disponibil­i a nuovi orizzonti. Gori è uno di questi, il che però potrebbe anche tradursi in un impegno compatibil­e con quello di sindaco, anche nel prossimo quinquenni­o. A Bergamo, per lo meno, è quello che vorrebbe tutto il Pd. In attesa di sapere cosa vuole Giorgio Gori.

 ??  ?? Prima seduta Giorgio Gori nella sala del Consiglio regionale al Pirellone per l’inizio dei lavori dopo le elezioni del 4 marzo: il sindaco di Bergamo era candidato governator­e per il centrosini­stra
Prima seduta Giorgio Gori nella sala del Consiglio regionale al Pirellone per l’inizio dei lavori dopo le elezioni del 4 marzo: il sindaco di Bergamo era candidato governator­e per il centrosini­stra

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