«Dalla giunta mezze verità»
I numeri rivelati in Consiglio comunale non bastano al Comitato che non vuole l’opera
Protestano ancora gli esponenti del comitato NoParkingFara dopo il consiglio comunale in cui il sindaco ha parlato di 10,6 milioni per annullare l’opera. «Dalla giunta — dicono — solo mezze verità».
L’ultimo atto, almeno consiliare, della saga di via Fara probabilmente non chiuderà le polemiche. Dopo le lungaggini di una seduta impantanata negli emendamenti, lunedì sera è arrivata la risposta della giunta. Numerica, quella dell’assessore Marco Brembilla, che ha calcolato le voci di un risarcimento da 10,6 milioni (o molto di più, qualora il recesso non sia accompagnato da «motivazioni di grave interesse pubblico»). Di taglio politico, invece, la difesa di Giorgio Gori. Quando il sindaco ha parlato di «progetto che consideriamo oltremodo positivo e utile per la città», la platea affollata dai No Parking è esplosa. Momenti concitati: la presidente del Consiglio comunale Marzia Marchesi ha minacciato di far intervenire le forze dell’ordine, tensione fra consiglieri di maggioranza e manifestanti, e il sindaco che ha insistito per finire la spiegazione. Ci riuscirà, interrotto a tratti da applausi sarcastici e grida dal pubblico («Balle!» e «dilettanti», sono i tormentoni, assieme alla promessa di una resa dei conti alle elezioni). Il centrodestra si guarda dall’intervenire. Il forzista Gianfranco Ceci ritiene «puntuali» i chiarimenti e ritira la mozione che li ha innescati: «Da oggi in poi — chiosa sibillino — ognuno farà tesoro di questi dati, qualunque comitato farà le scelte che ritiene più opportune». Attimi di stupore dai No Parking, che quasi non si capacitano del «fair play istituzionale» cui si è appellato Ceci. Dopo le ultime schermaglie, lasciano il Comune quasi in silenzio. Non accetteranno, promettono, finisca così. «Avete discusso per due ore di 65 decibel — Roberta Rota, fra i leader, attacca le tempistiche fiume dell’aggiornamento del regolamento sul rumore —: alla Fara ce ne sono 85, ma a nessuno frega niente!». All’indomani del Consiglio, i No Parking non smobilitano. Contestano la «mezza verità che fa comodo» della giunta e le penali, «che sono passate da stellari — si legge in un comunicato — a incalcolabili e infine notevoli. Ma non notevoli abbastanza da metterci a tacere». La nota esclude le spese di messa in sicurezza e danni dai costi per la rescissione del contratto, insistendo sulle penali: «Si riducono a uno zero virgola». Il comitato era diventato, a partire dallo scorso autunno, una presenza fissa alle riunioni del Consiglio, altrimenti deserte (streaming a parte), con una serie di manifestazioni più o meno scenografiche, fra cartelloni satirici e slogan. Ha contato «134 giorni» senza risposte. Intanto sotto la Rocca il cantiere procede.