C’è l’accordo su Legler: esuberi ridotti
Tutti hanno fatto la loro parte. La cooperativa, i sindacati, i lavoratori, persino chi ha accettato di abbassare l’affitto del negozio d’abbigliamento a Dalmine, di fatto garantendone la sopravvivenza. È proprietaria novantenne che lo aveva gestito prima che la coop subentrasse, anni fa. E così a due mesi dall’inizio della procedura di concordato, la Legler dà un taglio agli esuberi. Scendono da 62 a 38, tutti su base volontaria. Riceveranno una buona uscita. Le cifre sono contenute. «Si parla di 11 mila euro lordi per chi è dipendente da trent’anni — chiarisce Monica Olivari della Fisascat Cisl —. Altre persone avevano chiesto di uscire, ma l’azienda ha rifiutato perché si tratta di figure difficilmente sostituibili, come magazzinieri e capi negozio». Sette commessi saranno ripescati per Cene, dove una società Unes è interessata a subentrare e ritirare le attrezzature. «Un risultato positivo — dice Mario Colleoni della Filcams Cgil —, resta l’amarezza per chi perderà il posto». Per loro c’è l’impegno di Confcooperative a sostenerne la ricollocazione, se ne parla in Provincia domani. «Stiamo facendo il possibile», assicura il presidente Legler Roberto Baroni. Il market di Seriate ha chiuso giovedì, il negozio moda sta svendendo e chiuderà entro fine mese come quello alle Ghiaie.