La Granfondo celebrerà il trionfo alla Vuelta del ‘68
Gialla e rossa. Colori che vanno di moda vista l’impresa della Roma sul Barcellona in Champions. Ma per una volta il pallone fa strada alle due ruote della Granfondo Internazionale Felice Gimondi Bianchi che domenica 6 maggio taglierà il traguardo della 22esima edizione.
E lo farà con la casacca bicolore in ricordo della vittoria alla Vuelta del 1968.
«È una ricorrenza importante e non solo perché sono passati 50 anni da quell’impresa — spiega il campione di Sedrina —, ma perché la manifestazione dura nel tempo. E migliora. Non è facile». Il ciclista racconta la corsa spagnola, tra inconvenienti legati all’asfalto («quando pioveva non si stava in piedi nemmeno con un triciclo»), la battaglia nella frazione con arrivo a Gijón e la cronometro («con tre Gran premi della Montagna, durissima») nella penultima tappa che mise al sicuro il trionfo in terra iberica. «Quell’anno avrei potuto fare la
doppietta con il Giro d’Italia — continua Gimondi — ma arrivò quella “bestia” di Merckx a rovinarmi il piano, superandomi al Giro». Alla presentazione, nella Sala Traini del Creberg, presenti inoltre Roberto Perico, responsabile della divisione Credito Bergamasco di Bpm, il neo consigliere regionale e presidente di Uniacque Paolo Franco, l’assessore allo Sport del Comune di Bergamo Loredana Poli, il vice presidente della federazione ciclismo italiana Michele Gamba e Claudio Masnata per Bianchi. Non cambia la formula: tre percorsi di diversa lunghezza con partenza (e arrivo) a Bergamo in via Marzabotto, al Lazzaretto. Confermata anche la gara nella gara, la cronoscalata da Nembro a Selvino, dedicata a Eugenio Mercorio, che avrà, come accade dal 2011, classifica, premi e riconoscimenti specifici. L’organizzazione attende 4 mila partecipanti da tutto il mondo di cui 830 nuovi iscritti. E, ricorda orgogliosa l’organizzazione, c‘è«una forte crescita della componente femminile del gruppo».