Corriere della Sera (Bergamo)

Paolo Rocchi: «Le mie danze per Guadagnino»

- Rosanna Scardi

Portano la firma del seriatese Paolo Rocchi le coreografi­e di due scene di «Chiamami col tuo nome», il film di Luca Guadagnino girato in parte in Valle Seriana e in Città Alta, candidato a quattro Oscar, di cui uno vinto da James Ivory per la miglior sceneggiat­ura non originale.

Una, in particolar­e, è diventata virale: riprende Armie Hammer mentre balla il lento sulle note di «Lady, Lady, Lady» di Giorgio Moroder e Joe Esposito. L’attore interpreta lo studente americano Oliver, 24 anni, impegnato nella tesi di dottorato, ospitato per una vacanza nella campagna del Nord Italia da un professore di archeologi­a, il papà di Elio, 17, impersonat­o da Timothée Chalamet. Tra i due ragazzi nascerà una storia di amicizia e amore.

Il coreografo, 34 anni, è stato contattato dalla Frenesy Film Company durante le riprese, nel giugno del 2016. Ballerino e insegnante, specializz­ato nell’hip hop, direttore e fondatore della scuola «Tre punto zero» di Sesto San Giovanni insieme a Sara Negri, Rocchi ha fatto parte del corpo di ballo di «Crozza nel Paese delle meraviglie» su La7, ha lavorato per France 2, Mediaset Premium, oltre che per tre produzioni danzate di Bollywood, incluso il film «Ranna». La prima scena di gruppo per la pellicola di Guadagnino è stata girata fuori da un circolo Arci a Crema, trasformat­o nell’esterno di una discoteca.

«La trama si svolge negli anni ‘80, attori e comparse, con tanto di bermuda e scarpe da tennis, ballano insieme. Con i due protagonis­ti ci sono anche Esther Garrel e Victoire Du Bois, ovvero Marzia e Chiara, che intreccian­o con loro dei flirt estivi — racconta Paolo —. I movimenti dovevano essere un po’ goffi e realisti, per ricreare quel decennio sia durante il lento sia quando si sono scatenati in “Love my way” dei Psychedeli­c Furs». La riuscita è stata tale che Stella Savino, direttrice dei casting e braccio destro del regista, ha postato uno spezzone su Instagram definendol­o il suo preferito. Un’altra coreografi­a di Rocchi è stata realizzata in Città Alta, fuori da Santa Maria Maggiore, che nel film è la chiesetta di un paese visitato durante la gita alle cascate del Serio. Oliver, un po’ alticcio, ascoltando la stessa musica della discoteca che proviene da una macchina, si lascia andare a un ballo con una ragazza mentre Elio guarda. «Sono solo due scene, ma forse quelle che di più rispecchia­no lo spirito del film — è soddisfatt­o l’artista —. È stata un’avventura inaspettat­a, mi sono sentito parte di una crew importante, per me è un grande onore».

Il regista ha annunciato il sequel del film, ambientato qualche anno dopo, sempre con gli stessi personaggi. Ci sarà anche lei? «Ho risentito Luca, ci siamo trovati reciprocam­ente bene. Se mi dovesse richiamare, ci sarò assolutame­nte».

❞ I movimenti dovevano essere un po’ goffi e realisti, per ricreare quel decennio sia durante il lento sia quando si sono scatenati in “Love my way” dei Psychedeli­c Furs

Paolo Rocchi

Curriculum Il 34enne ha lavorato per La7, France 2, Mediaset Premium e Bollywood

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