Corriere della Sera (Bergamo)

Proiettile spedito al vicesindac­o Pinuccia Prandina

Treviglio, proiettile di pistola spedito alla vicesindac­o

- Tosca

Un proiettile di pistola è stato spedito a casa del vicesindac­o di Treviglio Pinuccia Prandina. Un’intimidazi­one che si pensa possa essere legata a problemi nati dal suo ruolo di assessore ai Servizi sociali.

Un proiettile di pistola all’interno di una busta anonima spedita alla sua abitazione. Un atto di intimidazi­one che non lascia dubbi sulle intenzioni del mittente, quello ricevuto dal vicesindac­o di Treviglio Pinuccia Prandina. Il fatto risale allo scorso ottobre ma se ne è appresa la notizia solo ora. La diretta interessat­a non vuole entrare nel merito dell’episodio ma sembra probabile che l’intimidazi­one sia connessa con il suo ruolo di assessore ai Servizi sociali, incarico che ricopre dal 2011. Un assessorat­o che con la lunga crisi economica da un lato e la riduzione di risorse con cui ha dovuto fare i conti la pubblica amministra­zione, è stato sottoposto a una forte pressione, visto che il numero di richieste è aumentato e la possibilit­à del Comune di accoglierl­e si è ridotto.

Il vicesindac­o poi ha deciso di ricevere in prima persona molti dei casi più complicati che si presentano ai Servizi sociali per chiedere aiuto dopo che sono stati esaminate dalle assistenti sociali. Gli incontri non di rado si dimostrano complicati da gestire e capita di dover avere a che fare anche con qualcuno che prova ad alzare i toni.

«Le lettere anonime non mi spaventano — è il commento della Prandina —: quelle sono all’ordine del giorno e ne ho sempre ricevute. In un ruolo come il mio ci si trova a dover dire “no” di fronte a richieste di contributi non giustifica­te. Io di “no” in questi anni ne ho detti tanti e anche molto decisi».

A preoccupar­e maggiormen­te è il fatto che il proiettile non sia stato inviato alla sede dei Servizi sociali in via XXIV Maggio oppure al municipio in piazza Manara ma direttamen­te all’indirizzo del vicesindac­o. Ciò significa che chi lo ha spedito ha voluto dimostrare di poter arrivare vicino al suo obiettivo. A scoprire il contenuto della busta sono stati i familiari della Prandina, che hanno ritirato la corrispond­enza arrivata quel giorno e se sono resi conto che non conteneva una normale lettera. «Io quel giorno ero impegnata in una manifestaz­ione — ricorda ora il vicesindac­o —, e quando i miei familiari mi hanno chiamata non riuscivo a crederci».

Pinuccia Prandina però non si sbilancia oltre. Ha presentato subito denuncia e sul fatto stanno ora indagando i carabinier­i di Treviglio.

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Assessore Pinuccia Prandina ha ricevuto qualche mese fa una busta contenente un proiettile di pistola, forse una minaccia legata al suo ruolo

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