Il test della sala operativa «Adesso sembra un film»
«Ma non c’è confronto, adesso sembra un film...». Un agente della polizia locale di Bergamo ha appena visto le immagini che dalle nuove telecamere digitali arrivano alla centrale operativa di via Coghetti, ma anche alle centrali del comando dei carabinieri in via delle Valli e della polizia di Stato in via Noli. «È tutto molto più chiaro, racconta, sembra di vedere dal vivo le persone». Immagini più nitide, quindi, finalmente è così, quasi due anni dopo il bando per la sostituzione. Ma c’è un altro accorgimento tecnico, previsto dal nuovo sistema in fase di installazione, che probabilmente eviterà anche qualche polemica o criticità per le attività di indagine.
Ottica fissa
A tutte le telecamere finora solo «a rotazione», verranno affiancati anche occhi fissi, con visuali stabili su determinate zone. I fatti accaduti nella notte del 16 marzo 2015 spiegano meglio di qualsiasi altro esempio quale fosse il problema. Una banda di ladri, con auto ariete poi abbandonata sul posto, aveva sfondato la vetrina di Curnis, nei pressi del Quadriportico, e si era poi allontanata su altre due vetture (bottino di oltre un milione).
Entrambe le macchine erano state inquadrate dalla telecamera fissa a San Bartolomeo, in largo Belotti, senza però una lettura precisa della targa. L’occhio elettronico installato invece all’incrocio tra il Sentierone e viale Roma (sopra la Vedovella) aveva messo a fuoco solo una delle due auto, perché al passaggio della seconda l’obiettivo della telecamera si era già spostato, ruotando a 360 gradi.
Sistema assurdo, da roulette? La rotazione ha in realtà un suo senso in casi specifici: quando scatta un allarme (ad esempio per una rissa o una rapina in corso) il vigile, il poliziotto o il carabiniere delle centrali operative che ricevono la segnalazione possono inserirsi nel sistema di videosorveglianza comunale e controllare la telecamera rotante (tecnicamente «brandeggiabile»), anche bloccandola su una determinata visuale per loro interessante o spostando minimamente l’obiettivo sui dettagli che più interessano. Ma la rotazione continua si rivela invece inadeguata come in quella notte del marzo 2015, quando bisogna ricostruire i fatti a posteriori, dopo aver scaricato i filmati: è il motivo che ha portato l’Atb, d’accordo con l’amministrazione comunale e naturalmente le forze di polizia, ad abbinare alle «telecamere brandeggiabili di tipo speed dome, sistemi di tipo panoramico», che saranno invece fissi.
«Alta risoluzione»
La speranza della polizia locale e della questura, naturalmente, è di non dover più scaricare filmati per indagare su nuove spaccate che riguardino le boutique del centro. E, dopo praticamente 15 anni in cui è stato utilizzato il vecchio sistema analogico, per ora a stupire è la qualità dei video scaricati o che arrivano in diretta alle centrali. «Si notano immagini davvero nitide e il download garantito è piuttosto veloce — commenta la comandante della polizia locale Gabriella Messina —. Siamo soddisfatti, anche se sono passati due anni da quando sono state avviate le procedure per la sostituzione. Spero davvero che ci siano vantaggi concreti per le indagini di tutte le forze di polizia».
I numeri
Il progetto, ormai in fase di realizzazione, prevede la sostituzione delle 86 telecamere che erano state installate, in prima battuta, addirittura dall’amministrazione Veneziani, in carica fino al 2004. «Entro fine mese — conclude Messina — la sostituzione sarà completata e di pari passo arriveranno anche i nuovi occhi elettronici, che sono 21. Nel frattempo stiamo raccogliendo ogni possibile segnalazione dai quartieri e da altre zone della città, nell’ambito del confronto con la prefettura e la questura, per progettare un ulteriore ampliamento del sistema». La rete può reggere fino a 160 telecamere.
❞ Le immagini sono davvero nitide. Siamo soddisfatti nonostante i due anni di attesa. Spero davvero che ci siano vantaggi concreti per le indagini di tutte le forze di polizia Gabriella Messina
Comandante polizia locale