Corriere della Sera (Bergamo)

Teodor il Terribile

L’outsider Currentzis debutta alla Scala con la sua MusicAeter­na

- Enrico Parola

Qualche anno fa non ci avrebbe creduto nessuno. Invece adesso che il mondo ha imparato a conoscerlo, possono suonare sincere le riflession­i che Teodor Currentzis rivolge al suo debutto alla Scala. Domani il direttore greco che ha scombussol­ato il mondo della classica con il suo dirompente modo di vivere e offrire la musica salirà per la prima volta sul palco del Piermarini: «Mi fa piacere, ma sinceramen­te non è che mi interessas­se arrivare qui»; e siccome sa che molti potrebbero non credergli, incalza: «Se me lo avessero proposto alcuni anni fa avrei rifiutato, giudicando­lo inutile e dannoso». Un pensiero che sembra confermare l’aura mitologica che si sta costruendo attorno a Currentzis, i tanti titoli che lo definiscon­o «il punk», «la rockstar», «il Kurt Cobain della classica».

Invece la figura che forse meglio ne definisce l’indole e lo stile di vita è quella del monaco, per il suo rifuggire dalla vanità e dedicarsi totalmente all’ideale. «La carriera non mi ha mai interessat­o e oggi ancor di meno. Io, facendo musica, cerco la perfezione e l’estasi. Può sembrare presuntuos­o, ma credo sia piuttosto onestà verso se stessi. Per questo nel 2004 ho fondato musicAeter­na: ho voluto scegliere personalme­nte dei musicisti che condivides­sero in misura totale il mio ideale, che accettasse­ro di vivere in- sieme, crescere culturalme­nte insieme, suonare in piedi, ascoltare rock, suonare il barocco danzando, guardare un film e poi provare, provare ancora, anche 15 ore, finché non ci si possa dire almeno vicini a quell’ideale di perfezione che deve essere un’esigenza di tutti. Il giudizio poi non spetta a me, ma io devo sentirmi soddisfatt­o del lavoro svolto».

Per questo suonerà Mozart e la settima sinfonia di Beethoven nella stagione della Filarmonic­a, ma come sempre con la sua musicAeter­na: Currentzis non accetta i ritmi frettolosi dello show business, ha inciso una strepitosa trilogia dapontiana di Mozart e due dirompenti dischi di Ciajkovski­j rimanendo segregato per settimane con tutto il cast a Perm, città nel cuore freddo della Russia dove all’inizio e per lungo tempo lui e i suoi musicisti sono vissuti in modo quasi eremitico: «Quei primi tempi sono stati la perfezione, l’esperiment­o artistico più coerente: una comune d’arte circondata da una terra silenziosa, fisicament­e ostile, estrema per un greco come me, ma affascinan­te e totalizzan­te. Ora gli impegni internazio­nali sono maggiori e diventa più difficile mantenere quell’idea monacale e totalizzan­te d’arte, ma gli anni passati concentrat­i su noi stessi e sul progetto rimangono nel nostro bagaglio e nelle nostre orecchie in modo indelebile; per questo non temo che qualche mese in giro per l’Europa possa snaturare anni di lavoro in totale pace. Ci capisce perché suonare adesso alla Scala non è più un danno?».

Se mi avessero invitato a dirigere qui qualche anno fa, avrei rifiutato. La carriera non mi interessa, io cerco la perfezione e l’estasi

 ??  ?? Ascetico Teodor Currentzis, 46 anni, di Atene è amato/odiato per lo stile anticonfor­mista
Ascetico Teodor Currentzis, 46 anni, di Atene è amato/odiato per lo stile anticonfor­mista

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