Il governatore: «Ci costituiremo parte civile»
I Comuni della valle chiedono la revoca dei fondi stanziati per Foppolo
Ipolitici che hanno seguito le vicende di Foppolo negli ultimi anni si dicono ora «sorpresi» e «senza parole», e sperano che «tutto si chiarisca presto». Il più duro è il presidente della Regione Attilio Fontana: «Se tutto sarà accertato ci costituiremo parte civile e chiederemo un risarcimento».
Il più duro è Attilio Fontana. Il presidente della Regione legge le notizie da Foppolo prima di andare in giunta. E già ai suoi assessori annuncia che la Lombardia «si costituirà parte civile in un procedimento legato all’inchiesta». Lo conferma all’uscita: «Aspettiamo le carte, ma è probabile che se si dovessero ravvisare gli estremi di un danno la Regione si costituirà. Da parte nostra c’è la volontà del massimo rispetto della legalità. Qualora ci siano violazioni nei confronti della Regione, l’intenzione è quella di costituirci e di chiedere un risarcimento».
«Mi sento anche io parte lesa — conferma l’assessore regionale al Turismo Lara Magoni —. Spero che gli inquirenti siano veloci e facciano al più presto luce sull’accaduto e le eventuali colpevolezze. Queste cose non sono certo un bel biglietto da visita per il nostro turismo. Foppolo ha bisogno di serenità e tranquillità per rinascere come perla delle Prealpi Orobiche».
Il deputato di Forza Italia Alessandro Sorte, che da assessore
regionale era stato fra i primi a muoversi dopo l’incendio doloso parla di «episodio incredibile. Tutta la politica, con voto unanime del Consiglio regionale, si era mossa per aiutare la valle. È incredibile che sia finita così, sono senza parole. L’inchiesta è puntuale e precisa: abbiamo tutto l’interesse che emerga con chiarezza ciò che è successo». Il consigliere regionale
pd Jacopo Scandella rivendica che «quando la Regione concesse il finanziamento a Foppolo, poi revocato, avevamo detto che la governance degli impianti e il controllo di quei soldi dovevano essere allargati a tutti i Comuni della valle: già allora la gestione era opaca. Quelle richieste sono rimaste inascoltate e ora non resta che lasciare che la giustizia faccia il suo corso».
I curatori fallimentari di Bremboski Anna Maria Angelino, Alberto Carrara e Federico Clemente rivendicano di avere «svolto i compiti di analisi e verifica», che ora proseguiranno per «garantire la continuità del comprensorio» partendo dalla «pubblicazione dei bandi di vendita dei lotti dell’attivo fallimentare, tra cui il complesso degli impianti di risalita e dei beni a corredo». I Comuni di Roncobello, Isola di Fondra, Olmo, Ubiale, Algua. Averara, Dossena, Valnegra, San Giovanni Bianco, Moio, Cusio e Bracca chiedono la convocazione di un’assemblea straordinaria della Comunità montana per «ritirare l’erogazione dei fondi assegnati a Foppolo» e indicare «come recuperare i 160.000 euro già spesi».
Nel frattempo il presidente della stessa Comunità Alberto Mazzoleni è scosso: «I sindaci coinvolti sono amici da tanti anni, ho fatto da revisore al bilancio 2012 e sono sorpreso: non avrei mai pensato cose del genere. Si ha fiducia nelle istituzioni e se qualcuno se ne approfitta mi dispiace molto. Spero che non sia vero». Teme conseguenze del futuro della valle: «Stanno arrivando investitori, serve chiarezza, come non c’è stata con l’incidente della bruciatura». Cioè l’incendio doloso: «Certo. Spero che la giustizia sia veloce e non si debba aspettare anni per capire se quelle persone sono colpevoli o innocenti».
❞ Ora bisogna fare chiarezza al più presto. Foppolo ha bisogno di serenità per potere rinascere Lara Magoni Assessore reg. Turismo
Tutta la politica si era mossa per la valle. Incredibile che sia finita così, sono senza parole Alessandro Sorte Deputato Forza Italia
❞ Avevamo detto che il controllo di quei soldi doveva essere di tutti i Comuni della Valle Jacopo Scandella Consigliere reg. Pd
Quei sindaci sono amici, non avrei mai pensato succedesse una cosa del genere. Spero non sia vero Alberto Mazzoleni Comunità montana