Corriere della Sera (Bergamo)

«Così falsificav­ano fatture e resoconti per ottenere i rimborsi regionali»

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Delle truffe aggravate per incassare contributi, il sindaco Giuseppe Berera parla nell’interrogat­orio del 7 febbraio 2017, quando già la Finanza cominciava a incrociare le fatture dei fornitori, i conti correnti bancari e i libri contabili della Brembo Super Ski (Bss) con i documenti acquisiti a dicembre 2016 negli uffici della Regione Lombardia. Un lavoro da mal di testa, che ha convinto il gip a contestare 3 milioni e 290 mila euro di contributi percepiti in maniera indebita a fronte di rendiconta­zioni fasulle per 16 milioni e mezzo di euro. «Abbiamo pasticciat­o», ammette candidamen­te il sindaco ritenuto l’amministra­tore di fatto della controllat­a dei tre Comuni. «Quando è servito — dichiara davanti al pm Gianluigi Dettori —, loro (la moglie e due dipendenti della Bss, ndr) hanno su indicazion­e mia e di Cattaneo Santo falsificat­o le quietanze. Altre volte si gonfiava la fattura modificand­one l’importo, ciò in funzione degli importi dei progetti. Quindi si rendiconta­va in base agli importi dei progetti. Per quanto riguarda gli estratti conto anche questi venivano probabilme­nte modificati. Modificava­mo sia gli importi delle fatture sia gli importi dei bonifici sugli estratti conto». Un andazzo che continuava dal 2011 ed era collegato al «Progetto integrato strategico per l’ammodernam­ento, potenziame­nto e valorizzaz­ione dei comprensor­i sciistici della Valle Brembana». Tra le opere da cofinanzia­re, la Bss, che certo non aveva le risorse per reggere un simile piano di interventi — lo evidenzian­o anche i curatori fallimenta­ri nelle loro relazioni —, inserisce la seggiovia Conca Nevosa e la telecabina Ronchi-Montebello. Legata alla prima, tra le tante, c’è una fattura da 2,2 milioni di euro della Snowstar datata 26 luglio 2011. Dalle verifiche è emerso che l’estratto conto era stato modificato e che in realtà il bonifico era stato di 10 mila euro all’Università degli Studi di Bergamo. A corredo, una dichiarazi­one del titolare della Snowstar Sergio Lima. Ci sono poi i bonifici mai incassati e le fatture stornate della Regazzoni Antonio Costruzion­i, società «molto vicina» a Berera e i 150 mila euro usati per pagare la telecabina alla Funivie Boè che in Regione diventano 220 mila ma per la seggiovia di Carona. E ancora gli importi che raddoppian­o quando passano dai bonifici veri alle fatture fasulle. (mad.ber.)

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L’arresto L’arrivo di Berera

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