Il parking «a sorpresa», verifiche sui permessi
Città Alta, il caso San Pancrazio. La giunta: una struttura di questo tipo dovrebbe essere normata
Sulla (sorprendente) apertura al pubblico del parcheggio San Pancrazio di Città Alta (in via San Pancrazio), si parte da due elementi certi. A fornire il primo è l’assessore alla Mobilità del Comune di Bergamo, Stefano Zenoni, che ribadisce come ai competenti uffici di Palafrizzoni «non sono pervenuti atti, né richieste di convenzione. Spesse volte — dice Zenoni — accade che i funzionari nel loro esercizio assumano delle decisioni in autonomia e che l’assessore non ne sia informato. Ma non è stato assolutamente questo il caso. Né tantomeno se ne è parlato in giunta». L’altro dato oggettivo è che, sempre i competenti uffici, sia quelli che fanno capo a Zenoni sia aperto al pubblico, con tanto di sbarra ed una tariffazione oraria e giornaliera. Un’attivazione che, sottolineano dal Comune, proprio perché rivolta al pubblico «avrebbe dovuto prevedere una interlocuzione tra le parti». Che, però, a quanto consta all’assessore Zenoni e per quanto di sua competenza, non ci sarebbe proprio stata.
Quello che risulta, invece, è che dal punto di vista urbanistico sono state inoltrate, nel 2007 e nel 2017, da parte della società che gestisce l’autorimessa, la San Pancrazio srl, due richieste di permessi per lavori di manutenzione straordinaria in ambito edilizio. Tra gli altri per la realizzazione dei servizi igienici di cui quelli che riferiscono all’assessore all’Edilizia pubblica e privata, Francesco Valesini, stanno verificando l’iter che ha portato questa storica rimessa di Città Alta ad assumere una nuova veste. Non più solo un parcheggio «statico», riservato e regolarizzato con contratti a canone mensile, ma «dinamico»,e cioè l’autorimessa si è dotata (a fronte di un investimento non di poco conto da parte del gestore). Tutto un altro paio di maniche, rispetto ai permessi edilizi, sarebbe, però, l’apertura al pubblico, a cui l’autorimessa riserva da un paio di settimane una quindicina di stalli sui 35 disponibili.
In questi giorni, infatti, i funzionari preposti cercheranno di ricostruire, attraverso gli archivi amministrativi, una storia che riporta indietro il tempo agli anni Cinquanta, quando venne concessa la licenza di autorimessa per il garage, situato tra la piazzetta San Pancrazio e piazza Mercato del Fieno. È sufficiente quella vecchia licenza per aprire al pubblico, senza — a quanto pare — darne comunicazione al Comune? «Un parcheggio pubblico — chiude Zenoni — deve essere normato». Certo è che si tratta di una zona strategica e sempre «affamata» di parcheggi (tanto che i primi giorni di apertura al pubblico hanno registrato un buon afflusso). Cosa succederà quando aprirà il parcheggio della Fara, con la chiusura di piazza Mercato del Fieno e di via San Lorenzo, è presto per dirlo. Nel futuro molto più prossimo del parcheggio San Pancrazio ci sono le verifiche comunali e gli eventuali provvedimenti conseguenti.