Il topo nell’insalata Indagine in tre ditte anche in Puglia
Caccia al topo in tutta Italia. O meglio: caccia all’azienda produttrice di verdura che ha fatto finire un topolino di 20 grammi ( foto) nella busta d’insalata partita da un’azienda bergamasca e arrivata sulla tavola di una malcapitata coppia genovese. Mentre i due sono sotto profilassi antibiotica, l’Asl 3 di Genova ha chiesto all’Ats di Bergamo di capire come abbia fatto il topo a finire in quella busta. Il Servizio igiene alimentare è entrato in azione già venerdì tracciando l’origine e i movimenti dell’intero lotto e facendolo ritirare. Accertato che si trattava di una busta di insalata mista con quattro-cinque tipi di verdura diversa, hanno identificato i produttori. Si tratta di due aziende bergamasche e una pugliese, dove ieri sono stati effettuati controlli e sequestri di materiale. Da una delle tre è partito il topolino nascosto fra le foglie, e arrivato all’azienda bergamasca che si occupa di confezionamento, e che è risultata in regola sotto ogni aspetto. Nella sua lavorazione ci sono un macchinario che identifica corpi estranei come sassi o pezzi di vetro e uno che compensa il contenuto delle buste con 30 grammi in più o in meno di materiale. Visto che nessuno dei due si è rivelato in grado di identificare la presenza del topo, l’azienda si è mossa immediatamente per porvi rimedio, stupendo perfino i tecnici dell’Ats. È stata acquistata e installata una nuova macchina in grado di identificare all’interno delle buste la densità del prodotto e quindi la differenza tra una foglia di lattuga e un roditore. I risultati dell’indagine dell’Ats verranno poi spediti a Genova, dove è stata aperta un’indagine penale. Saranno quindi le autorità genovesi a decidere eventuali sanzioni. ( f.p.)