Corriere della Sera (Bergamo)

Picchiato e rapinato «La pistola alla testa»

Il racconto della guardia giurata assaltata dai rapinatori

- Di Fabio Paravisi

Gli hanno puntato una pistola alla testa e gli hanno sbattuto la fronte contro l’auto: «Non ho più dormito, ho le pulsazioni a 100», racconta la guardia giurata Mondialpol rapinata da tre uomini armati. I banditi sapevano che sulla sua auto c’era una cassaforte con gli incassi della Sda. Gli hanno tagliato la strada e gli hanno puntato le armi addosso.

Ha avuto per ore il cuore a cento battiti al minuto e non ha ancora dormito. Negli occhi ha ancora quella pistola puntata a due spanne dalla sua testa, contro il vetro dell’auto. Francesco Esposito, 53 anni, di Torre Annunziata ma da tanti anni a Bergamo, guardia giurata della Mondialpol, è stato rapinato giovedì sera da un commando di tre uomini. «Sapevano che strada facevo, sapevano che avevo i soldi, dove li tenevo e dove avevo la chiave della cassaforte: tutto sapevano».

I banditi che lo hanno aggredito sapevano prima di tutto che ogni sera alle 20.30 un’auto della Mondialpol con a bordo un solo agente va alla Sda di Stezzano per ritirare il denaro della giornata, che poi viene custodito nel caveau dell’istituto di vigilanza, ad Azzano: l’altra sera c’era una somma fra i 35 e i 49 mila euro (poco sotto il limite di 50 mila, oltre il quale il denaro dev’essere trasportat­o da due persone).

«Stavo percorrend­o la Circonvall­azione Ovest di Stezzano — continua la guardia giurata — quando questa Ford station wagon, forse una Focus, mi ha tagliato la strada e

mi ha costretto a frenare contro la recinzione di una ditta. Sono scesi due uomini, un terzo è rimasto alla guida. Erano a volto scoperto e la carnagione olivastra ma parlavano italiano senza accento. Uno mi ha puntato la pistola attraverso il parabrezza e ha gridato di spegnere il motore e

Il bottino I tre banditi sono fuggiti con denaro e assegni per un valore fra i 35 e i 49 mila euro

scendere». Al momento non c’è stata paura: «Noi giriamo armati, siamo addestrati, una volta ho anche sparato in aria per mettere in fuga dei ladri in una ditta. Mettiamo in conto che queste cose possono succedere, anche se in quindici anni di mestiere per me è la prima volta. Ma in quei momenti non avevo paura».

Esposito scende, e posa le mani sul tettuccio dell’auto, con uno dei banditi che gli tiene la pistola puntata alla testa: «Ho provato a dire che non avevo soldi ma solo documenti ma quello mi ha preso la testa e me l’ha sbattuta contro l’auto. Mi ha piegato gli occhiali e mi ha fatto scendere il sangue dal naso. Ha gridato “Stai zitto!”. Credo si sia arrabbiato perché cercavo di prenderlo in giro». I rapinatori sapevano che nel bagagliaio dell’auto c’era una piccola cassaforte che si apriva con la chiave lasciata sul sedile anteriore. Hanno trovato la chiave, hanno aperto, hanno preso il contenitor­e di plastica pieno di buste con il denaro e l’hanno caricato sulla Focus. Infine hanno slacciato il cinturone con la pistola e lo hanno chiuso nel bagagliaio, e hanno chiuso l’auto. Infine sono fuggiti verso Zanica, e la guardia ha fatto in tempo a notare una targa straniera. «Non si sono accorti che avevo il cellulare il tasca e ho dato subito l’allarme — continua Esposito — ma ormai erano spariti».

I carabinier­i di Bergamo hanno acquisito le immagini di tutte le telecamere della zona per cercare di identifica­re l’auto e il percorso fatto dai banditi: «Non so come facessero a essere così informati: alla Sda c’è sempre molto andirivien­i e qualcuno può avere visto qualcosa. Mi hanno detto che le cose saranno modificate». Per il momento le indagini non hanno dato alcun esito. «Ho giusto fatto una doccia perché mi sentivo sporco — conclude Francesco Esposito —. Ma poi non sono più riuscito a dormire, da quando mi sono reso conto di quello che era successo e che poteva succedere ho avuto per ore il battito a 100. La mia compagna mi dice di cambiare mestiere, ma questo è il lavoro che mi piace».

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Il mezzo L’auto di servizio della Mondialpol assaltata l’altra sera

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