Foppolo appeso a un filo (e al sindaco) dopo le quattro dimissioni in consiglio
Con il sindaco sono in 6, il numero regge. Ma il vice: «Ora riflettiamo se continuare»
Foppolo è appeso a un filo. Anzi, al numero 6 e al suo sindaco (sospeso) Giuseppe Berera. Con le dimissioni di altri due, salgono a quattro i consiglieri che hanno abbandonato l’amministrazione. Ne restano cinque, che non bastano per andare avanti. Il nodo è se vada conteggiato anche il sindaco, come pare, che fa sa- lire i componenti a sei, il minimo per proseguire. La Prefettura lo sta valutando e approfondirà le modalità di presentazione delle dimissioni. Tutto questo potrebbe essere superato dai consiglieri rimasti guidati dal vicesindaco Marco Cattaneo: «Con questi numeri, ora decideremo se proseguire».
Il vicesindaco di Foppolo, Marco Cattaneo, ha ricevuto la telefonata ieri mattina. «Un colpo», la definisce lui che sta traghettando il comune verso le elezioni del prossimo anno al posto del sindaco Giuseppe Berera, ai domiciliari e sospeso per l’inchiesta sulla telecabina. Il consigliere Paolo Berera gli ha annunciato le dimissioni. Ha preferito avvertirlo, prima di mandarle. Dopo Giuseppe Carletti il 20 aprile, Fulvio Berera il 24 aprile, ieri mattina Samanta Berera, è il quarto passo indietro dal consiglio comunale.
Qui si crea un grosso nodo. In origine i consiglieri erano 10, più il sindaco. Lo scorso anno si è dimesso Manuel Berera e sono rimasti in nove, più il sindaco. Con le quattro dimissioni a catena ora sono cinque, più il sindaco. Appunto. Per andare avanti ne servono sei, altrimenti il consiglio decade, si manda tutto alla Prefettura per dichiarare lo scioglimento e nominare un commissario. Il sindaco è sospeso, ma è ancora in carica. Bisogna capire se va incluso nel conteggio. Sì, è l’interpretazione prevalente della norma. Ma la Prefettura sta approfondendo la questione e verificando le modalità di presentazione delle dimissioni. Va fatto personalmente, algata l’ufficio protocollo del comune. Le sorti amministrative di Foppolo sono quindi appese a un filo con sopra scritto il nome di Giuseppe Berera. Qui il nodo raddoppia, perché se anche il numero reggesse con il sindaco congelato il consiglio non può essere convocato.
Al netto dei conteggi, potrebbero risolvere tutto i consiglieri rimasti. Il vice Cattaneo di fatto lo annuncia: «Domani (oggi ndr) ci riuniremo per decidere se andare avanti. Un conto è continuare con una squadra, un conto così, in pochi». Si sfoga: «Mi sento preso in giro». Non tanto per la scelta delle dimissioni, quanto per i tempi. «Potevano dirmelo subito, avremmo fatto come Valleve». Lì, sospeso il sindaco Santo Cattaneo a due giorni dall’arresto (è ai
Tutto congelato Se anche si scongiura il commissariamento, il consiglio non può essere convocato
La Prefettura Sta approfondendo il conteggio dei consiglieri e le modalità delle dimissioni
domiciliari come Berera), si sono dimessi subito tutti. Il comune è nelle mani del commissario Andrea Iannotta, che gestì Carona nel pieno dell’inchiesta.
A Foppolo, invece, Marco Cattaneo è andato avanti perché — dice — si è sentito spalleggiato. Lo racconta così: «Succede il patatrac e la sera dopo ci ritroviamo. Ero dubbioso, perché sono forte nelle manutenzioni (lavora come custode ndr) mentre con la burocrazia ...Però ho detto “se mi aiutate voi e il segretario” posso farcela». Le ultime due dimissioni gli sono state comunicate a voce, vuole vederle nella pec. A Foppolo non è così immediato. Con l’impie- Luisa Piredda indagata nell’inchiesta e sospesa dal lavoro per otto mesi, dal gip, in questi giorni l’ufficio è chiuso. Tamponerà il lavoro un’altra dipendente che dalla Valle si era trasferita alla Comunità montana di Trento. Per due mesi sarà in prestito a Foppolo. Tornerà oggi, è probabile, e potrà verificare le mail.
Conteggi a parte, quanto successo a Foppolo è il segnale che l’aria in valle sia cambiata. Che, cioè, dopo gli arresti, le barricate in difesa di Giuseppe Berera non siano più così solide. Si capisce dalle parole dello stesso vicesindaco: «Non so se dopo gli articoli usciti sui giornali i consiglieri temano qualcosa. Se non abbiamo niente da nascondere perché dobbiamo avere paura? Per il nostro paese e per la nostra economia. Però, può essere che la gente in giro inizi a dire: “meglio se arriva un commissario che magari sistema i conti”».
Sull’inchiesta, commento di rito: «Farà il suo corso». Con l’aggiunta: «Mi auguro che Beppe ne esca bene». Gli crede ancora: «Qui abbiamo sempre creduto in lui e ci crediamo ancora. Poi magari la giustizia dirà altro. Comunque ha sempre investito per Foppolo, perché buttarlo giù in un burrone?». Il bene della valle è il mantra pro Berera. Che ha ammesso i falsi delle rendicontazioni alla Regione per prendere i finanziamenti. «Quello è sbagliato — reagisce Cattaneo —, ma l’intento era per l’economia della valle».