Itema, perno delle imprese hi-tech
Annuncio alla Borsa: in tre anni una dozzina di acquisizioni fra le Pmi della Val Seriana
Non è una semplice quotazione in borsa, quella dell’Itema Spa di Colzate. Ieri a Milano il Ceo Carlo Rogora ha spiegato il piano Galaxy dell’azienda: con le risorse ricavate dal collocamento di azioni di nuova emissione saranno investiti quasi 80 milioni di euro per l’acquisizione di più aziende della Valle, soprattutto fornitrici di Itema. «È il momento giusto — dice Rogora — per il grande salto».
Nei prossimi tre anni Itema, il gruppo dei telai con base a Colzate, vuole realizzare 10-12 acquisizioni. È il progetto Galaxy di cui Carlo Rogora, da sette anni Ceo del gruppo, nell’incontro di presentazione, ieri a Milano, dell’offerta di azioni agli investitori istituzionali («Abbiamo scelto di non rivolgerci direttamente al retail perché il prodotto non è conosciuto tra i consumatori») ha delineato gli obiettivi: «Aziende tipicamente a controllo familiare, per lo più nel distretto industriale bergamasco e generalmente fornitori, che quindi conosciamo bene, con un fatturato orientativamente tra i 5 e i 40 milioni». Più in dettaglio, l’interesse è per componenti del telaio, «motori elettrici, circuiti elettronici, interfaccia uomo-macchina, piccole fonderie o sensori». Sono già state individuate 25 aziende. «Con una dozzina sono stati avviati contatti, in alcuni casi anche approfonditi». Tanto che entro l’anno, «mi piacerebbe concludere un paio di operazioni», dice Rogora.
A questa crescita per linee esterne saranno destinate tutte le risorse che l’azienda
❞ Il Ceo Carlo Rogora Al Kilometro Rosso lavoriamo per realizzare un telaio inedito, l’iPhone del settore. Riteniamo che questo sia il momento giusto per il grande salto
ricaverà dal collocamento in Borsa di azioni di nuova emissione, fino a poco meno di 80 milioni di euro, al netto delle spese per la quotazione. «Ma questo non è necessariamente il limite per un progetto che prevede 3-4 operazioni all’anno: stiamo anche generando cassa», sottolinea Rogora. E a fine 2017 c’era una posizione finanziaria netta per 56,6 milioni. In parte legata al residuo dei 300 milioni ricavati dalla vendita nel 2011 della Savio Macchine Tessili e utilizzati per risanare e rilanciare l’azienda, da sette anni costantemente in crescita, fino ad arrivare nel 2017 a un fatturato di 306 milioni (generato per il 95% fuori dall’Italia) e un margine operativo lordo di 28 milioni.
«Riteniamo che questo sia il momento giusto per il grande salto», ha commenta- to Rogora, riguardo alla prima quotazione sul segmento Star di Itema, che sarà anche la prima matricola dell’anno al mercato telematico di Piazza Affari, programmata per il 9 maggio. Il 4 maggio verrà definito il prezzo del collocamento, all’interno di una forchetta indicativa di 3,15-4,15 euro (per una valorizzazione della società tra i 201,6 e i 265,6 milioni), al termine di un road show europeo, iniziato due giorni fa nella City. «Abbiamo registrato interesse nei primi incontri e un accoglimento positivo per un progetto industriale ritenuto solido», ha sottolineato Rogora.
Oltre a 20 milioni di nuove azioni, saranno collocate 7,25 milioni di azioni già esistenti, più altre 3,815 milioni come «sovracollocamento» (greenshoe). A vendere saranno gli eredi di Gianni Radici, che dall’attuale 60% scenderanno al 37,81% dopo l’operazione; e le famiglie Arizzi e Torri, che dal 40% ridurranno la quota al 25,21%. Il flottante sarà, in caso di esercizio integrale della greenshoe, quasi del 37%.
Con il progetto Galaxy, Ite-
I numeri Quasi 80 milioni di euro saranno ricavati da azioni di nuova emissione
ma non punta a fusioni o acquisizioni del 100%. La filosofia è la stessa mostrata l’anno scorso con l’acquisto per circa 13 milioni del 61% della Lamiflex (lavorazione di compositi) di Ponte Nossa e in seguito di una quota di minoranza della Noecha di Capriate (macchine per la stampa digitale in grande formato): mantenere una presenza dell’attuale proprietà (e il suo know how) inserendo l’azienda in un progetto di crescita per l’impresa stessa e per il gruppo in cui entrerà. «Ci proponiamo di creare un’integrazione verticale che creerà valore e diversificazione — aggiunge Rogora —. Ma senza abbandonare i telai, che resteranno il nostro core business, come è stato dalla fondazione nel 1967». Proseguirà infatti anche la crescita per via interna, con lo sviluppo di nuovi mercati, con l’innovazione e con la ricerca e sviluppo, alla quale nell’ultimo triennio è stato destinato il 2,5% del fatturato. «Il nostro laboratorio al Kilometro Rosso ha realizzato la tecnologia di un telaio appena presentato in Turchia che permette una riduzione degli scarti — ha sottolineato Rogora —. E dal quale uscirà non solo sviluppo ma anche qualcosa mai fatto prima». Un paragone? «L’equivalente nel settore dell’iPhone».
L’export Nel 2017 un fatturato di 306 milioni, generato al 95% fuori dall’Italia