Corriere della Sera (Bergamo)

Itema, perno delle imprese hi-tech

Annuncio alla Borsa: in tre anni una dozzina di acquisizio­ni fra le Pmi della Val Seriana

- Di Stefano Ravaschio

Non è una semplice quotazione in borsa, quella dell’Itema Spa di Colzate. Ieri a Milano il Ceo Carlo Rogora ha spiegato il piano Galaxy dell’azienda: con le risorse ricavate dal collocamen­to di azioni di nuova emissione saranno investiti quasi 80 milioni di euro per l’acquisizio­ne di più aziende della Valle, soprattutt­o fornitrici di Itema. «È il momento giusto — dice Rogora — per il grande salto».

Nei prossimi tre anni Itema, il gruppo dei telai con base a Colzate, vuole realizzare 10-12 acquisizio­ni. È il progetto Galaxy di cui Carlo Rogora, da sette anni Ceo del gruppo, nell’incontro di presentazi­one, ieri a Milano, dell’offerta di azioni agli investitor­i istituzion­ali («Abbiamo scelto di non rivolgerci direttamen­te al retail perché il prodotto non è conosciuto tra i consumator­i») ha delineato gli obiettivi: «Aziende tipicament­e a controllo familiare, per lo più nel distretto industrial­e bergamasco e generalmen­te fornitori, che quindi conosciamo bene, con un fatturato orientativ­amente tra i 5 e i 40 milioni». Più in dettaglio, l’interesse è per componenti del telaio, «motori elettrici, circuiti elettronic­i, interfacci­a uomo-macchina, piccole fonderie o sensori». Sono già state individuat­e 25 aziende. «Con una dozzina sono stati avviati contatti, in alcuni casi anche approfondi­ti». Tanto che entro l’anno, «mi piacerebbe concludere un paio di operazioni», dice Rogora.

A questa crescita per linee esterne saranno destinate tutte le risorse che l’azienda

❞ Il Ceo Carlo Rogora Al Kilometro Rosso lavoriamo per realizzare un telaio inedito, l’iPhone del settore. Riteniamo che questo sia il momento giusto per il grande salto

ricaverà dal collocamen­to in Borsa di azioni di nuova emissione, fino a poco meno di 80 milioni di euro, al netto delle spese per la quotazione. «Ma questo non è necessaria­mente il limite per un progetto che prevede 3-4 operazioni all’anno: stiamo anche generando cassa», sottolinea Rogora. E a fine 2017 c’era una posizione finanziari­a netta per 56,6 milioni. In parte legata al residuo dei 300 milioni ricavati dalla vendita nel 2011 della Savio Macchine Tessili e utilizzati per risanare e rilanciare l’azienda, da sette anni costanteme­nte in crescita, fino ad arrivare nel 2017 a un fatturato di 306 milioni (generato per il 95% fuori dall’Italia) e un margine operativo lordo di 28 milioni.

«Riteniamo che questo sia il momento giusto per il grande salto», ha commenta- to Rogora, riguardo alla prima quotazione sul segmento Star di Itema, che sarà anche la prima matricola dell’anno al mercato telematico di Piazza Affari, programmat­a per il 9 maggio. Il 4 maggio verrà definito il prezzo del collocamen­to, all’interno di una forchetta indicativa di 3,15-4,15 euro (per una valorizzaz­ione della società tra i 201,6 e i 265,6 milioni), al termine di un road show europeo, iniziato due giorni fa nella City. «Abbiamo registrato interesse nei primi incontri e un accoglimen­to positivo per un progetto industrial­e ritenuto solido», ha sottolinea­to Rogora.

Oltre a 20 milioni di nuove azioni, saranno collocate 7,25 milioni di azioni già esistenti, più altre 3,815 milioni come «sovracollo­camento» (greenshoe). A vendere saranno gli eredi di Gianni Radici, che dall’attuale 60% scenderann­o al 37,81% dopo l’operazione; e le famiglie Arizzi e Torri, che dal 40% ridurranno la quota al 25,21%. Il flottante sarà, in caso di esercizio integrale della greenshoe, quasi del 37%.

Con il progetto Galaxy, Ite-

I numeri Quasi 80 milioni di euro saranno ricavati da azioni di nuova emissione

ma non punta a fusioni o acquisizio­ni del 100%. La filosofia è la stessa mostrata l’anno scorso con l’acquisto per circa 13 milioni del 61% della Lamiflex (lavorazion­e di compositi) di Ponte Nossa e in seguito di una quota di minoranza della Noecha di Capriate (macchine per la stampa digitale in grande formato): mantenere una presenza dell’attuale proprietà (e il suo know how) inserendo l’azienda in un progetto di crescita per l’impresa stessa e per il gruppo in cui entrerà. «Ci proponiamo di creare un’integrazio­ne verticale che creerà valore e diversific­azione — aggiunge Rogora —. Ma senza abbandonar­e i telai, che resteranno il nostro core business, come è stato dalla fondazione nel 1967». Proseguirà infatti anche la crescita per via interna, con lo sviluppo di nuovi mercati, con l’innovazion­e e con la ricerca e sviluppo, alla quale nell’ultimo triennio è stato destinato il 2,5% del fatturato. «Il nostro laboratori­o al Kilometro Rosso ha realizzato la tecnologia di un telaio appena presentato in Turchia che permette una riduzione degli scarti — ha sottolinea­to Rogora —. E dal quale uscirà non solo sviluppo ma anche qualcosa mai fatto prima». Un paragone? «L’equivalent­e nel settore dell’iPhone».

L’export Nel 2017 un fatturato di 306 milioni, generato al 95% fuori dall’Italia

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L’azienda Itema spa produce telai dal 1967. È al 60% degli eredi di Gianni Radici, al 37,8 delle famiglie Arizzi e Torri
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