Corriere della Sera (Bergamo)

Retelit, la spuntano i libici Cividini in minoranza

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Luca Cividini entra come consiglier­e di minoranza nel board della Retelit, società quotata a Piazza Affari e operatore emergente delle telecomuni­cazioni. Il manager bergamasco è il primo della lista presentata da Fiber, la cordata a cui non è riuscita la conquista della società, ora controllat­a da Svm-Bousval.

Alla cordata di Fiber 4.0, guidata da Raffaele Mincione, non è bastato l’appoggio in extremis della famiglia Pretto, che ha portato il patto a controllar­e il 19,246%. Con i proxy advisor, le società di consulenza sul voto, che hanno indirizzat­o i fondi verso la tedesco libica Svm-Bousval, titolare del 24% del capitale, non è riuscita la conquista di Retelit, operatore emergente delle Tlc con un’importante rete in fibra ottica di proprietà. Ma come consiglier­e di minoranza entra nel board della società quotata a Piazza Affari il bergamasco Luca Cividini (già consiglier­e di sorveglian­za dal 2013 al 2016 di Ubi), primo nella lista presentata da Fiber, al termine di un’assemblea molto movimentat­a. Fiber 4.0 si è appellata al «Golden Power» e ha chiesto il rinvio della riunione per la mancata notifica al governo della cordata avversaria. L’assemblea è stata anche sospesa per consulti tecnici: poi si è deciso, ad alzata di mano, di andare avanti. E al voto per le nomine la lista di Svm-Bousval, con il vertice uscite, ha raccolto 61,4 milioni di azioni, contro i 35 milioni per Fiber. «Aspettiamo ora cosa dirà il ministero della questione — commenta Cividini —. Il nostro piano industrial­e vuole far crescere Retelit, società non meno strategica di Telecom per il Paese. Di certo si dovrà trovare un compromess­o sulla governance».

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