Il Premio Bergamo al futurismo di Gianni Biondillo
Il Premio Bergamo a Biondillo: Antonio Sant’Elia è il protagonista: nel 1916 andò in guerra da volontario
fisici, rivendicando, con orgoglio e sensualità, un posto nel mondo.
Terzo gradino del podio per Enrico Palandri, con «L’inventore di se stesso» (Bompiani). «Il protagonista è l’essere padre — dice —. Sembra che non ci si parli tra padri e figli. C’è per il figlio un senso di nostalgia e frustrazione per non riuscire a coglierlo, ad avvicinarsi a quella figura che gli sfugge».
Di padri si parla anche in «Leggenda privata» (Einaudi), di Michele Mari, un ritratto di famiglia tra l’epica dell’infanzia e i suoi fantasmi, tra storia letteraria e personale, gotica e comica. «La scrittura – dice mi fa fare molti passi indietro perché io venga sostituito da un mio doppio, perché io scompaia come persona e ri- nasca come personaggio. E in personaggi trasformo i membri della mia famiglia. Era l’unico modo per raccontarli e raccontare questa storia imbarazzante, così tragica da essere comica, tra il cantare epico e la filastrocca».
Una storia famigliare all’insegna del «non detto» è alla base di Mio padre la rivoluzione» (Minimum fax), di Davide Orecchio, ispirato alla rivoluzione russa, tra storia e interpretazione. «Pochi della mia età si considerano “figli della rivoluzione” e io gioco con la parte di archeologia famigliare che ho potuto ricondurre a quella vicenda. Mio padre fece la Resistenza, dunque l’associazione mi è venuta così, anche se inesatta. Lui aveva vissuto la storia, ma non mi parlava. Sarà per questo che ho studiato e raccontato».
Premio Bergamo è un lungo percorso, che passa dalla selezione del comitato tecnico, alla giuria popolare, agli incontri nelle scuole e con il pubblico alla Tiraboschi. «Sono molto diversi – dice la scrittrice Adriana Lorenzi, che ha condotto entrambe le tipologie —. Con i ragazzi, gli autori si mostrano in un altro modo, più privato e rilassato».
Ieri, in collaborazione con l’associazione «Il Cavaliere Giallo» e il Comune di Bergamo, un premio speciale per i commenti dei lettori è andato allo studente Giuseppe Castellucci, dei licei Opera Sant’Alessandro, e alla lettrice Simona Cantoni. «Scopo dei concorsi – conclude il presidente Massimo Rocchi, che annuncia il vincitore insieme alla segretaria del Premio Flavia Alborghetti -, è fare tutte le attività possibili contro la cultura spettacolo. C’è il desiderio di far conoscere la letteratura, confrontarsi con gli autori, prendere in mano le opere».
❞ Quei giovani non capirono che stavano facendo le prove generali di tutto il peggio del ‘900