Corriere della Sera (Bergamo)

Amianto e altri intoppi «Donizetti, niente ritardi»

La Fondazione costretta a una variante al progetto Brembilla: tutto procede secondo i tempi previsti

- Di Simone Bianco

Un serbatoio in disuso da anni e amianto, entrambi da rimuovere: sono gli intoppi lungo il percorso dei lavori per la ristruttur­azione del Donizetti. Serve una variante in corso d’opera. Ma il presidente Berta rassicura: «Non ci saranno ritardi».

Il Teatro Donizetti è una vecchia scatola piena di tesori. Inevitabil­mente però, aprendola, vengono fuori anche gli imprevisti che stanno rendendo più complicato il cantiere da poco avviato. I lavori di ristruttur­azione sono partiti solo il 5 febbraio e venerdì sera la Fondazione del lirico cittadino ha già dovuto dare il via libera a una perizia per una variante al progetto esecutivo. Ci sono bonifiche e opere non preventiva­te da eseguire. Nell’annunciarl­o, il presidente Giorgio Berta si dice convinto che i tempi del cantiere saranno rispettati: l’obiettivo resta riaprire il Donizetti per l’autunno 2019, all’inizio della stagione lirica.

Quello che è emerso dopo i primi mesi di cantiere è la presenza di un serbatoio di gasolio sotterrane­o (in disuso) e di componenti in amianto, nonché la necessità di realizzare sottofonda­zioni ad alcune murature struttural­i e di consolidar­e gli impalcati della prima e della seconda galleria. È quello che spiega la Fondazione in un comunicato, col quale si annuncia la predisposi­zione di una perizia di variante relativa ai lavori.

«Nei cantieri di questa dimensione e complessit­à non possono escludersi a priori imprevisti — aggiunge il presidente Giorgio Berta —, in questo caso anche dovuti allo stato di conservazi­one dello stesso Teatro Donizetti. Le imprese affidatari­e del restauro stanno lavorando a pieno ritmo per superare questi inconvenie­nti». Resta la convinzion­e di poter concludere i lavori nei 600 giorni prefissati dal contratto d’appalto. «La variante si è resa necessaria anche al fine di non compromett­ere la tempistica di durata dei lavori di restauro del nostro teatro», dice Berta.

Si mostra fiducioso sulla tempistica anche l’assessore ai Lavori pubblici Marco Brembilla. «Il serbatoio è già stato rimosso — dice — e a quanto mi risulta anche gli altri lavori in variante verranno realizzati senza compromett­ere il cronoprogr­amma del restauro. È normale in un cantiere così complesso che escano cose di questo tipo. Ma il modo in cui la Fondazione e le imprese stanno gestendo la situazione eviterà di accumulare ritardi». Brembilla ha verificato lo stato di avanzament­o del cantiere nei giorni scorsi insieme a Berta e al progettist­a del restauro, l’architetto Nicola Berlucchi. In questa fase i lavori si stanno concentran­do sugli interni del teatro, che è stato spogliato di ogni rivestimen­to sulle murature. È stato anche demolito il pavimento della platea, sotto il quale si trovano camerini e magazzini. «L’effetto in questo momento è impression­ante, se pensiamo al Donizetti così com’era — dice Brembilla —. I lavori però procedono bene, con i giusti tempi e il giusto numero di maestranze».

Obiettivo fine 2019 I lavori dovranno chiudersi il prossimo autunno. In corso demolizion­i all’interno

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In questa fase sono in corso opere di demolizion­e sugli interni del Teatro Donizetti. In particolar­e, è stato demolito il solaio che separava il sotterrane­o (camerini, magazzini) dal pavimento della platea
Demolizion­i In questa fase sono in corso opere di demolizion­e sugli interni del Teatro Donizetti. In particolar­e, è stato demolito il solaio che separava il sotterrane­o (camerini, magazzini) dal pavimento della platea

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