Amianto e altri intoppi «Donizetti, niente ritardi»
La Fondazione costretta a una variante al progetto Brembilla: tutto procede secondo i tempi previsti
Un serbatoio in disuso da anni e amianto, entrambi da rimuovere: sono gli intoppi lungo il percorso dei lavori per la ristrutturazione del Donizetti. Serve una variante in corso d’opera. Ma il presidente Berta rassicura: «Non ci saranno ritardi».
Il Teatro Donizetti è una vecchia scatola piena di tesori. Inevitabilmente però, aprendola, vengono fuori anche gli imprevisti che stanno rendendo più complicato il cantiere da poco avviato. I lavori di ristrutturazione sono partiti solo il 5 febbraio e venerdì sera la Fondazione del lirico cittadino ha già dovuto dare il via libera a una perizia per una variante al progetto esecutivo. Ci sono bonifiche e opere non preventivate da eseguire. Nell’annunciarlo, il presidente Giorgio Berta si dice convinto che i tempi del cantiere saranno rispettati: l’obiettivo resta riaprire il Donizetti per l’autunno 2019, all’inizio della stagione lirica.
Quello che è emerso dopo i primi mesi di cantiere è la presenza di un serbatoio di gasolio sotterraneo (in disuso) e di componenti in amianto, nonché la necessità di realizzare sottofondazioni ad alcune murature strutturali e di consolidare gli impalcati della prima e della seconda galleria. È quello che spiega la Fondazione in un comunicato, col quale si annuncia la predisposizione di una perizia di variante relativa ai lavori.
«Nei cantieri di questa dimensione e complessità non possono escludersi a priori imprevisti — aggiunge il presidente Giorgio Berta —, in questo caso anche dovuti allo stato di conservazione dello stesso Teatro Donizetti. Le imprese affidatarie del restauro stanno lavorando a pieno ritmo per superare questi inconvenienti». Resta la convinzione di poter concludere i lavori nei 600 giorni prefissati dal contratto d’appalto. «La variante si è resa necessaria anche al fine di non compromettere la tempistica di durata dei lavori di restauro del nostro teatro», dice Berta.
Si mostra fiducioso sulla tempistica anche l’assessore ai Lavori pubblici Marco Brembilla. «Il serbatoio è già stato rimosso — dice — e a quanto mi risulta anche gli altri lavori in variante verranno realizzati senza compromettere il cronoprogramma del restauro. È normale in un cantiere così complesso che escano cose di questo tipo. Ma il modo in cui la Fondazione e le imprese stanno gestendo la situazione eviterà di accumulare ritardi». Brembilla ha verificato lo stato di avanzamento del cantiere nei giorni scorsi insieme a Berta e al progettista del restauro, l’architetto Nicola Berlucchi. In questa fase i lavori si stanno concentrando sugli interni del teatro, che è stato spogliato di ogni rivestimento sulle murature. È stato anche demolito il pavimento della platea, sotto il quale si trovano camerini e magazzini. «L’effetto in questo momento è impressionante, se pensiamo al Donizetti così com’era — dice Brembilla —. I lavori però procedono bene, con i giusti tempi e il giusto numero di maestranze».
Obiettivo fine 2019 I lavori dovranno chiudersi il prossimo autunno. In corso demolizioni all’interno