Bastoni e danza Il sogno Mondiale di Martina
Quello che lancia in aria anche fino a 12 metri di altezza non è una clavette, come avviene per le atlete di ginnastica ritmica, ma un bastone, un bastone da twirling per la precisione. Martina Vergani, 17 anni di Rivolta d’Adda, studentessa al liceo delle scienze umane all’Oberdan di Treviglio, è una professionista in uno sport che in Italia «molta gente non conosce. In Giappone viene praticato a scuola al posto di educazione fisica. Non è majorette e nemmeno ginnastica artistica o ritmica. Nel twirling, mentre lo strumento è in volo, si fanno ruote, rovesciate, giri su se stessi e cose del genere. Ci sono anche i cosiddetti “contatti”, quando si lancia il bastone più in basso, ma è uno sport più facile da vedere che da raccontare…». La sua prima società è stata l’Asd Twirling del suo paese e, da quando ha compiuto 13 anni, è il gioiellino della squadra di Treviglio e Cassano, la TreviCass: «Mi alleno dal lunedì al venerdì dalle 2 alle 4 ore al giorno. Due volte al mese, il sabato, vado anche a Torino perché lì abita il mio coach Massimo Scotti, ex campione mondiale». Il sacrificio è ricompensato dalla vicinanza di amici e parenti anche se le difficoltà a mantenere i rapporti a volte ci sono: «A marzo i miei compagni sono andati in gita e io non sono potuta andare perché avevo una gara. Loro mi supportano sempre, così come i miei genitori, però a volte è pesante non poterci essere. In compenso ho trovato nel twirling amiche fidate, anche se sono mie avversarie». I primi passi di Martina in questo mondo risalgono ai 4 anni. Mamma Sabrina l’aveva portata a vedere un saggio e, da quel giorno, ha voluto iniziare senza mai più smettere. «Quando un allenamento o una gara non vanno bene rischi di buttarti giù. Lo evito pensando che non potrei mai fare a meno di questo sport. Anche quando sono a casa giro per il salotto facendo le ruote e non riesco a stare ferma». La sua dedizione la sta portando ad essere una tra le atlete migliori al mondo nella categoria juniores. «A 9 anni ho vinto il primo campionato italiano della serie C1 e a 10 il secondo. Poi sono passata in serie B e mi sono qualificata seconda. A 11 anni ho iniziato in contemporanea ginnastica artistica. A 12 militavo in Serie A2 e a 13, in A1, mi sono qualificata ottava su trenta». Poi il salto, nella stagione 2013/2014, con gare internazionali: «Sono arrivata terza all’European Cup a Würzburg in Germania e l’anno dopo mi sono qualificata settima agli Europei di Maribar in Slovenia». Il 2016 l’ha portata ai Mondiali in Svezia, a Helsingborg, dove è arrivata decima su quaranta atleti provenienti da tutto il pianeta. Quest’anno pensa al campionato in A1, all’Europeo a Dublino e al Mondiale in California. E le soddisfazioni economiche? «I compensi, pur essendo in serie A, non ci sono. Io, infatti, porto avanti anche lo studio. Vorrei diventare maestra d’asilo e poi, se riuscissi, potrei insegnare twirling per trasmettere agli altri questo sport meraviglioso».