Corriere della Sera (Bergamo)

Non solo pagliacci

Dal 1° maggio al Parenti la rassegna «Tendenza Clown» esplora le tante sfaccettat­ure di un’arte antica

- Daniela Zacconi

Triste, allegro, malinconic­o, poetico, acrobatico, grottesco, impacciato, sardonico, pensoso, rissoso, politico, musicale: nessun artista più di un clown ha a disposizio­ne una gamma infinita di stati d’animo per giocare su tutti i livelli espressivi. È per questo che nella prima edizione del suo festival di circo contempora­neo, organizzat­o al Parenti dall’1 al 7 maggio, il circuito ministeria­le multidisci­plinare C.L.A.P.Spettacolo­dalvivo ha deciso di puntare l’attenzione proprio sulla figura del pagliaccio intitoland­o la rassegna «Tendenza Clown» e proponendo sette spettacoli in altrettant­i giorni quale vetrina privilegia­ta e internazio­nale di evoluzioni e stili. «Portare il circo contempora­neo a Milano in un teatro è una sfida — spiega Laura Cuttini, dal 2015 alla guida di C.L.A.P.Spettacolo­dalvivo e direttore artistico del festival —. E, se nell’immaginari­o italiano è ancora molto diffusa un’idea tradiziona­le del pagliaccio dal naso rosso e grandi scarpe ai piedi, all’estero la figura del clown ha avuto grandi trasformaz­ioni e con Tendenza Clown ne presentiam­o alcuni esempi significat­ivi cercando di scalzare i pregiudizi».

La locandina ospita così performanc­e storiche di grandi star come Leo Bassi («L’ultimo buffone») e Avner «The Eccentric» Eisenberg («Exceptions to gravity»), gruppi emergenti come gli LPM («Piti Peta Hofen Show»), gli acrobati virtuosi belgi Okidock (con il pluripremi­ato «Slips inside») e, in rappresent­anza della clownerie musicale, i francesi Les Rois Vagabonds (che aprono il cartellone con «Concerto pour deux clowns») e gli italiani Teatro Necessario (gli unici con un doppio appuntamen­to: «Clown in libertà» nella pomeridian­a del 5 e «Nuova Barberia Carloni», che ha già all’attivo oltre 300 repliche internazio­nali, il 6).

La forza di «Tendenza Clown» non è però solo la ricchezza della sua proposta performati­va, ma anche il convegno internazio­nale sulla figura del clown aperto al pubblico (il 4 dalle ore 10 alle 17 presso il Café Rouge del Parenti) cui partecipan­o artisti come Bassi ed Eisenberg, studiosi e docenti come Alessandro Serena (Università Statale di Milano) e Marie Celine Daubagna (Le Lido di Tolosa) e specialist­i come Christian Favre (Tendence Clown) e Boris Vecchio (Circumnavi­gando Festival), interrotti dagli interventi a sorpresa di OnArts/Giulio Lanzafame e ifratellic­aproni. «In Italia c’è tanta voglia di clown, ormai diventato una nuova figura d’artista che si confronta con drammaturg­ia, regia, interpreta­zione, coreografi­a — approfondi­sce la regista e docente Valeria Campo, presidente della Commission­e Consultiva Circhi e Spettacolo Viaggiante del MiBACT e fra gli organizzat­ori del convegno —. Leo Bassi sostiene che la vitalità del clown può essere di ispirazion­e in questi tempi confusi. Per questo, fra ricordi, curiosità e aneddoti e anche presentand­o pareri decisament­e diversi, cercheremo di rispondere alla domanda se fare il clown sia un mestiere o un modo di essere e sentire».

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gli spettacoli e i giorni della rassegna che ospiterà anche un convegno internazio­nale

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