Corriere della Sera (Bergamo)

Litiga con i vicini e bastona operaio Casalinga nei guai

Mandato dal Comune, è stato picchiato da madre e figlia su un ponteggio

- Tommaso Accomanno

Picchiato per impedirgli di terminare il suo lavoro, la sistemazio­ne di una canna fumaria. Disavventu­ra per un operaio del Comune di Filago, aggredito da madre e figlia (quest’ultima è stata arrestata) mentre era su un ponteggio.

Tragedia sfiorata, sabato mattina a Filago, per dissapori tra parenti vicini di casa. Giovanni Campese, operaio dell’omonima impresa individual­e, stava facendo dei lavori autorizzat­i dal comune su un ponteggio, posizionat­o a 12 metri di altezza, a una canna fumaria del palazzo di via Vittorio Veneto 3. Due condomine, madre e figlia, Assunta Taranto di 69 anni e Giuliana Priulla, di 49, l’hanno colpito più volte con un asse di legno, la prima, e con un bastone, la seconda, rischiando di farlo cadere.

L’episodio violento, che ha poi portato all’arresto di Giuliana Priulla, è di fatto l’ultimo di una lunga serie di liti e incomprens­ioni delle due donne con Rita Priulla, sorella di Giuliana, e con la sua famiglia, per un problema proprio alla canna fumaria del suo appartamen­to, che attraversa anche il garage della madre Assunta Taranto, con perdite di fumo. Giuliana Priulla e la madre si erano rivolte all’Ats a febbraio: l’Agenzia di tutela della salute aveva sancito l’impossibil­ità di utilizzare la canna fumaria e imposto alla proprietar­ia, parente e «rivale» delle altre due donne, di sistemarla.

La signora Rita allora si era attrezzata e, con il consenso tecnico dell’Ats e del Comune,

aveva trovato una soluzione alla quale però sua sorella e la madre si erano opposte: la prima puntava a tamponare il problema in un modo economicam­ente più vantaggios­o, mentre le altre due volevano rimuovere il tubo della canna fumaria dal garage. Lo scontro tra vicinepare­nti però è proseguito: nel palazzo sono state anche installate telecamere, da entrambe le parti, per controllar­si a vicenda.

Sabato, attorno alle 8, Michela, figlia di Rita, ha chiamato i carabinier­i perché la nonna Assunta stava impedendo a chiunque, operai compresi, di entrare nel garage. Un lavoratore, però, nel frattempo è salito fino al terzo piano della palazzina, per iniziare a intervenir­e sulla canna fumaria. Rientrata a casa dopo una commission­e, dopo aver notato l’ennesima diatriba tra la madre e la nipote, Giuliana Priulla è salita fino al ponteggio al terzo piano con la mamma, e ha iniziato a minacciare l’operaio Giovanni Campese. I carabinier­i, intervenut­i e ostacolati da uno dei tre figli di Giuliana (poi denunciato a piede libero per resistenza), sono comunque riusciti a interve- nire e a salvare il lavoratore, che stava rischiando di cadere nel vuoto da 12 metri a causa dell’aggression­e.

Giuliana Priulla è stata arrestata alle 10.20 per violenza privata aggravata e, per lo stesso reato, è scattata la denuncia per la madre che poi, nel pomeriggio di sabato, è stata colta da malore: un principio d’infarto. È ricoverata nel reparto di Terapia intensiva al policlinic­o di Zingonia.

Ieri mattina Giuliana Priulla è stata processata per direttissi­ma. In aula ha spiegato che «in quel punto è morto anche mio padre cadendo e quando ho visto l’operaio mi sono spaventata, non l’ho picchiato. Ci sono anche le telecamere del palazzo che possono confermarl­o». I video, che mostrano un’altra versione dei fatti, li hanno anche i carabinier­i intervenut­i. L’avvocato difensore, Francesca Longhi, ha chiesto che l’arresto non venisse convalidat­o perché erano trascorse più di 48 ore, tempo massimo previsto per la direttissi­ma. Il giudice Antonella Bertoja però ha convalidat­o l’arresto, senza disporre misure cautelari: l’imputata resta a piede libero. Processo rinviato al 30 maggio alle 11.

Lo scontro Le due donne volevano impedire i lavori sulla canna fumaria della parente

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L’abitazione L’aggression­e è avvenuta nell’immobile verde in centro a Filago, al civico 3 di via Vittorio Veneto, dove vivono le due sorelle protagonis­te di una lite familiare che prosegue da mesi, per la sistemazio­ne della canna fumaria

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