Corriere della Sera (Bergamo)

I Gattuso boys con la lingua di fuori E là davanti si spara a salve

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Tra le quattro protagonis­te della volata per l’Europa League, il Milan sembra quella più sofferente. Ha vinto due a zero a Bologna, contro un avversario che non ha più niente da dire al campionato, grazie a due acuti (Calhanoglu e, nella foto, Bonaventur­a) e facendo una fatica sovrumana. La stessa che aveva patito con il Benevento e che aveva portato alla clamorosa sconfitta a San Siro. Insomma, il periodo per i ragazzi di Gattuso non è dei migliori. Nelle ultime sei partite ha ottenuto sette punti. Gli stessi, per intenderci, della Spal. Non che prima di questa serie le cose andassero in maniera superlativ­a. Comprese le due precedenti vittorie. Perché contro il Genoa il Milan è riuscito a passare solo al 94’ mentre il successo in casa con il Chievo è maturato in rimonta sul momentaneo 2-1. A differenza dell’Atalanta, che incontrerà tra dieci giorni a Bergamo, la squa- dra di Gattuso sembra spompata. Di più, mancano i gol.

Se analizziam­o sempre le ultime sei gare, il Milan, con 4 reti, è il secondo peggior attacco della Serie A, battuto in questa classifica solo dal Verona fermo a tre. Cutrone, in pratica l’alter ego in rossonero di Barrow, è a secco da un mese e mezzo. Kalinic, acquistato per essere l’uomo-gol, innescato dai piedi buoni di Suso, Calhanoglu e Bonaventur­a, è fermo a cinque reti. Una in più di Petagna che, però, è un centravant­i essenzialm­ente di manovra. Pur essendo in una situazione precaria, i rossoneri sono gli unici tra i quattro contendent­i ad avere una carta jolly perché «basterà» battere la Juve in finale di Coppa Italia per qualificar­si direttamen­te ai gironi di Europa League. A prescinder­e da come andrà in campionato.

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