Lazio su Gasp L’Atalanta pensa a Donadoni
Per la Juve ipotesi Simone Inzaghi oppure Carrera
Se Simone Inzaghi dovesse lasciare la Lazio si scatenerebbe un effetto a catena sulle panchine della Serie A, Atalanta inclusa. I biancocelesti potrebbero puntare su Gasperini (a sinistra) e i nerazzurri avrebbero invece già sondato il grande ex Roberto Donadoni.
Un grande puzzle. Si presenta così il valzer delle panchine di Serie A, che coinvolge da vicino anche l’Atalanta. Dopo due grandi stagioni è ovvio che il tecnico, Gian Piero Gasperini, si sia di nuovo conquistato un profilo molto interessante per i grandi club. Ci ha fatto un pensiero il Monaco, ma molto dipenderà dall’eventuale domino in partenza con Jardim — bloccato da una clausola rescissoria — e l’altrettanto possibile, ma non certo, addio di Sarri al Napoli. I monegaschi hanno anche Gasp nell’obiettivo, seconda scelta dopo l’ex Empoli.
La notizia però è che Massimiliano Allegri lascerà la Juventus, oramai quasi certamente. E questo può innescare il domino italiano. Chi per la panchina bianconera? Nella scorsa stagione si era parlato anche di Gasperini, ma era più una voce di corridoio che un vero e proprio sondaggio. Cosa che in realtà è stata fatta con Simone Inzaghi, allenatore della Lazio, quinto nella passata annata e in odore di Champions League con i biancocelesti. Il profilo è quello giusto, giovane, con una capacità innata di far giocare bene la propria squadra. Il presidente Lotito ovviamente vorrebbe blindarlo, ma sa che non sarebbe troppo semplice frenarne la crescita, pena avere un allenatore demotivato (o comunque non felice). Inzaghi quindi è la primissima scelta juventina e può davvero ambire alla panchina.
Partendo da qui si innesca la reazione a catena, a partire dalla Lazio, che punterebbe su Gasperini come primissima scelta. Sarebbe una piazza diversa da quella di Napoli, con De Laurentiis che comunque lo stima, ma affascinante e in parte vincente. Perché negli ultimi anni sono stati proprio i biancocelesti a collezionare un paio di Coppe Italia, con un presidente molto bravo a fungere da parafulmine e con un direttore sportivo capace a scovare talenti. La Lazio si presenterebbe con un progetto molto serio, con la possibilità di giocare la Champions League. E probabilmente potrebbe cercare di ingolosire Gasperini con l’acquisto di Cristante — già in orbita capitolina da qualche tempo, pur se la concorrenza è nutrita — e forse Gomez, che un anno fa aveva ricevuto una proposta proprio dalla Lazio.
E l’Atalanta cosa potrebbe fare? Indiscrezioni credibili parlano di un interessamento per Roberto Donadoni, il grande ex, per di più bergamasco, tecnico del Bologna. Sarebbe una scelta di discontinuità rispetto al calcio molto offensivo praticato in questi due anni. Dettami tattici più conservativi ma che pagano dividendi, perché Donadoni a Parma ha fatto benissimo — fino a quando Ghirardi ha deciso di pagare gli stipendi — mentre con i felsinei si è salvato senza grossi problemi, tre anni di fila. Ex atalantino, un profilo che ai Percassi piace perché legato con la città, un po’ come per Prandelli due estati orsono.
Per la sostituzione però non è l’unico nome, perché anche un’altra icona del recente passato nerazzurro potrebbe finire nel mirino: si tratta del fratello di chi fa partire la giostra, cioè Filippo Inzaghi, vicinissimo qualche anno fa a un’ultima stagione all’Atalanta — salvo poi essere stoppato dai dirigenti dell’epoca — e diventato allenatore ormai di Serie A. Con il Venezia ha vinto la Lega Pro, in B è a soli tre punti dal secondo posto e si giocherà i playoff. I lagunari giocano
bene e, pur non avendo investito come gli altri, si battono per la promozione. Altrimenti, segno di ulteriore differenza, c’è il profilo di Davide Nicola, reduce da una salvezza da incorniciare con il Crotone, ma appare in seconda fila.
C’è, però, anche un’ultima possibilità, cioè che un atalantino fermi tutto. Massimo Carrera è stato sondato dalla Juventus, ottenendo un ovvio sì. Ma per ora è una situazione in divenire e non così probabile. La famiglia Percassi,
comunque, confida che Gasperini voglia rimanere a bordo, magari con un altro, succoso, rinnovo, con ritocco verso l’alto. Ben al di là della scadenza a giugno 2020.
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