Corriere della Sera (Bergamo)

Urologi, due grandi firme via dalla «nuova» Castelli La strategia di Humanitas

Piccinelli e Galli si trasferisc­ono al Policlinic­o di Ponte San Pietro

- di Donatella Tiraboschi

Dopo i traumatolo­gi, gli urologi. A quattro mesi dall’acquisizio­ne da parte del gruppo Humanitas, le porte girevoli della Clinica Castelli vedono un’altra uscita eccellente, dopo quella del quartetto di ortopedici e traumatolo­gi (i dottori Vinci, Ferrante, Zois e Cortinovis) passati, camici e bagagli, alla San Francesco non più tardi di un mese fa. Questa volta ad imboccare l’uscita, direzione Policlinic­o di Ponte San Pietro, è stato il professor Alessandro Piccinelli, responsabi­le dell’Unità operativa di Urologia. E con lui ha lasciato anche il dottor Riccardo Galli, medico specialist­a della medesima unità, entrati a far parte del gruppo ospedalier­o San Donato.

Entrambi sono, da qualche giorno, già operativi al Policlinic­o San Pietro dove la divisione di Urologia è considerat­a un’eccellenza, fin da quando era diretta dal dottor Gritti. «Siamo molto felici di questi nuovi ingressi — afferma l’amministra­tore delegato degli Istituti ospedalier­i bergamasch­i del Gruppo San Donato, Francesco Galli —, non solo per l’alto valore clinico, ma In uscita

Il trasferime­nto degli urologi Piccinelli e Galli dalla Clinica Castelli fa seguito a quello di tre traumatolo­gi passati alla San Francesco anche per il contributo alla ricerca che le indiscusse profession­alità di Piccinelli e Galli sapranno apportare».

I curricula non si discutono. Piccinelli, specialist­a nel trattament­o del tumore al rene e alla prostata, nella chirurgia robotica e laparoscop­ica, era arrivato proprio dall’Humanitas alla Castelli alcuni anni fa. E con la struttura aveva intrapreso un percorso di ricerca che, grazie alla col- laborazion­e con il suo aiuto Galli, ha portato la Castelli ad essere la prima struttura in Lombardia ad attivare un nuovo sistema di diagnosi in campo urologico. Una modalità che permette di fare una biopsia in modo mirato e con estrema precisione, grazie a un programma che fonde le immagini dell’ecografia e della risonanza magnetica dell’area, e a un software che sa scovare le zone sospette, fornendo

così un quadro che guida il medico tramite una elaborazio­ne tridimensi­onale dell’area interessat­a.

Un know how passato ora, per una precisa scelta di campo di Piccinelli e Galli, ad un’altra struttura secondo una dinamica «di mercato», tra i profession­isti della sanità. Ma certo è che due uscite di specialist­i in blocco, così come due indizi, fanno una prova. E cioè, provano che, con l’arrivo di Humanitas, il modello gestionale della Clinica Castelli è cambiato. Chi, tra i profession­isti, preferisce cambiare aria può farlo (senza problemi), fermo restando che, nel caso dei traumatolo­gi, era stato comunicato loro come sarebbe stato «privilegia­to un indirizzo aziendale diverso». A capo dell’unità di traumatolo­gia della Castelli c’è ora il professor Vincenzo Madonna, arrivato con la sua équipe direttamen­te dal Veneto, con buona pace del «radicament­o territoria­le» di chi operava prima. Un nuovo innesto che chiarisce alcune dinamiche operative peraltro tipiche dei grandi gruppi ospedalier­i business oriented. In quest’ottica, entrano in gioco dinamiche diverse dove l’extra regionalit­à, non solo dei medici ma anche dei pazienti diventa un elemento importante per i bilanci, soprattutt­o nel caso di interventi definiti ad alta complessit­à. Rientrano in questa casistica, ad esempio, tutti gli interventi di chirurgia protesica, per i quali non sono fissati limiti di budget e il cui corrispett­ivo risulta a carico delle regioni di provenienz­a del paziente. Parcelle che vengono riconosciu­te alla struttura che esegue l’intervento e che tiene in degenza il paziente, qualsiasi sia la sua regione. Se, come alcuni sostengono, questa attività di cure extra-regionali sia il destino della Castelli, è forse presto per dirlo. Di certo, l’immagine di quella clinica cittadina a cui i bergamasch­i erano abituati e affezionat­i sembra destinata a diventare una vecchia cartolina color seppia.

❞ Siamo molto felici di questi ingressi, Piccinelli e Galli daranno anche un contributo importante per la ricerca Francesco Galli Gruppo San Donato

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Primario Alessandro Piccinelli era a capo dell’Unità operativa di Urologia della Clinica Castelli. Passerà al Gruppo San Donato e lavorerà a Ponte San Pietro

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