Via Padova, catena di solidarietà Ma è polemica: solo propaganda
In duemila si tengono per mano dal parco Trotter fino a Crescenzago «Miglioriamo insieme». Il centrodestra: ignorate le esigenze del quartiere
Una lunga catena umana, più di tre chilometri lungo via Padova, la strada più multietnica di Milano: duemila persone a stringersi la mano dal parco Trotter fino quasi a Crescenzago. Canti, bandiere della pace, slogan scritti sugli striscioni preparati dai residenti e dal coordinamento di associazioni Via Padova-Via del mondo («Siamo cittadini, non clandestini»).
Un simbolo forte, un messaggio chiaro: uniti contro il razzismo e per la solidarietà, contro il degrado e per la sicurezza. È stata una grande festa, di tanti colori diversi, e con l’immagine inedita dei negozianti stranieri che offrivano bottiglie d’acqua a chiunque avesse sete. A lanciare l’idea, ormai un mese fa, erano stati i cittadini, in testa gli Amici del parco Trotter e del distretto del design Nolo. L’appello è rimbalzato poi sui siti, ha coinvolto un centinaio di movimenti solidali, la Camera del lavoro, parrocchie e luoghi di culto di varie religioni. In strada nel pomeriggio hanno cominciato ad arrivare donne con il velo, giovani in bicicletta, anziani muniti di bastone, bambini delle scuole, sportivi, abitanti italiani e stranieri delle case popolari ma anche, tantissimi, da altri quartieri. «Mille volti, mille voci, mille colori. Via Padova è già questo e può essere di più: un luogo di cui tutti provano a prendersi cura degli altri, oltre che di sé, e in cui le istituzioni sostengono con azioni concrete i residenti. Vogliamo stringere un patto con chi ama via Padova. Mano nella mano, faremo una catena umana per dimostrare che insieme si può vivere, lottare, migliorare», si leggeva sui volantini che hanno tappezzato la via e le vetrine dei negozi e che venivano distribuiti da centinaia di volontari. Eppure, com’era quasi scontato, non è mancata qualche polemica. «Catena umana patetica —l’ha definita ad esempio Silvia Sardone, consigliere comunale e regionale di Forza Multietnica La manifestazione contro il razzismo in via Padova è stata promossa dal coordinamento di associazioni Via Padova-Via del mondo Italia —. Per l’ennesima volta, con l’iniziativa contro un inesistente razzismo, la sinistra ha voluto caratterizzare via Padova come luogo simbolo dell’inclusione e dell’integrazione. Peccato che sia esattamente il contrario, è un ghetto multietnico con problemi gravi che non si risolvono con inutili manifestazioni ideologiche». D’altronde — ha affondato il colpo là dove davvero c’è un tasto dolente — «questa è una delle tante periferie in cui il centrosinistra ha perso, anche alle recenti elezioni, qui la sinistra non ottiene più consensi. Non capiscono che le esigenze del quartiere sono l’esatto contrario della loro propaganda terzomondista pro accoglienza». In una recente indagine di Confcommercio, via Padova era vista positivamente dagli over 60, grazie ai negozi forniti e sempre aperti, ma aumentava la percezione di insicurezza, anche tra i giovani.
Nadine Sfilo con amiche e vicine di casa, italiane e straniere Sono parte del progetto dall’inizio
Mauro Bandiere, slogan e canti, tre chilometri di persone mostrano l’unione della nostra comunità
Joanna Questa è una zona vitale Bello il simbolo della catena umana, non potevo mancare