Malvestiti lascia dopo 18 anni «Un mediatore»
Ci voleva un addio, dopo 18 anni di presidenza senza interruzione, per vedere riunito, come non si vedeva da tempo, il parterre istituzionale delle grandi occasioni. Tutti in platea, affollatissima, per il tributo a Paolo Malvestiti che ieri ha lasciato la prima poltrona dell’Ascom di Bergamo. Non poteva essere il solito appuntamento annuale, quello in cui il sofferente mondo del Commercio si ritrova per farsi forza e ripartire. Ma è stato un momento nel quale riconoscere i meriti di chi si è speso per quasi un ventennio in un mondo che è passato dalle vendite per corrispondenza all’e-commerce più aggressivo, dalla pensioncina per famiglie ad Airbnb e che ha attraversato una crisi come una chiazza di petrolio in mare: chi non ci ha lasciato le penne, se le sta ripulendo pian piano. Malvestiti, orgoglioso figlio di calzolaio, ha il dna del commerciante vero, diviso tra la trincea dei negozi e quella dell’associazione, risultando, come è stato definito, «uno che fa ponti e non muri, propenso più a fare un passo indietro che uno falso». Mai una parola di troppo. I suoi gli hanno regalato un filmato; quattro minuti di foto e ricordi sulle note di A Kind of Magic dei Queen. La presidenza ora passa a Giovanni Zambonelli. Chissà se insidierà il record di Malvestiti, ma lui è sicuro. «Sarà un bravo presidente».