I furbetti dei tir: finte soste via bluetooth
Azionavano un telecomando e figuravano in pausa obbligatoria. Scovati dalla polizia
Ogni quattro ore e mezza i camionisti devono fermarsi tre quarti d’ora e non possono guidare per più di nove ore al giorno. Ma c’è chi tarocca il cronotachigrafo per far risultare le pause anche mentre viaggia. La stradale di Bergamo ha scoperto che due autisti di tir arrivati dalla Campania e dalla Puglia per scaricare frutta e verdura usavano un hardware con il bluetooth per ingannare il sistema. Sono stati multati (anche il datore di lavoro) ed è stata ritirata loro la patente.
Il telecomando sembra quello che apre un cancello. Il pulsante viene camuffato da accendisigari. Invece, nascondono un meccanismo tanto semplice quanto efficace per violare le regole del codice della strada. Cioè un micro hardware che, tramite bluetooth, interrompe la registrazione delle ore alla guida nella scatola nera dei camionisti: il cronotachigrafo. Si schiaccia il pulsante e anche se si continua a macinare chilometri si risulta in pausa, che è obbligatoria.
Ma gli agenti della polizia stradale di Bergamo non ci sono cascati. Tombola: il magheggio c’era. I due autisti non hanno perso solo la giornata di lavoro ma anche la patente, che non rivedranno per almeno un mese. Si sono presi una multa di 1.800 euro e le aziende per cui lavorano riceveranno un verbale di quasi mille euro. In tutto, le sanzioni staccate a fine controllo sono state di 10.000 euro. Gli agenti, infatti, hanno trovato altre irregolarità in otto tir controllati. All’alba si sono appostati fuori dal mercato ortofrutticolo di Bergamo in attesa
dell’arrivo dei mezzi carichi di frutta e verdura da scaricare. Per alcuni mezzi, il controllo è stato semplice. Dal cronotachigrafo non risultavano rispettate le soste. Gli autisti hanno sfidato la sorte, sperando di non imbattersi nei controlli. Il motore va spento ogni quattro ore e mezza, per tre quarti d’ora. E comunque non si può viaggiare più di nove ore al giorno, che salgono a dieci per due volte alla settimana. Diverso è se in cabina siedono due autisti che si
possono dare il cambio. Uno passa sul sedile del passeggero, l’altro su quello del guidatore, la scheda personale del cronotachigrafo viene cambiata e il conteggio delle ore al volante riparte daccapo.
Per i due tir arrivati dalla Campania e dalla Puglia è stato più complicato. Le pause risultavano rispettate, ma gli agenti non erano convinti. Hanno portato i mezzi in un’officina specializzata, dove sono stati smontati. Il sistema è risultato manomesso, probabilmente per percorrere gli oltre 900 chilometri dalla Puglia e gli oltre 800 dalla Campania tutti d’un fiato, scaricare e ripartire.
Un tempo si usava una calamita. Basta per interrompere il flusso al sensore di movimento. Con gli anni anche i taroccatori sono diventati più tecnologici, ma è probabile che li aiuti qualche esperto di motori e carrozzerie. Infrangendo le regole commettono concorrenza sleale e compromettono la sicurezza sulle strade. Un autista che sta ore e ore al volante guadagnerà anche tempo ma oltre ai chilometri avrà accumulato anche molta più stanchezza di chi si è concesso una tregua.
La polizia ha in programma altri controlli su chi conduce i bestioni della strada. Ne ha già compiuti e ha trovato altre violazioni. C’è un’altra regola che i camionisti devono rispettare: guidare super sobri. Lo sa bene un conducente di materiale meccanico arrivato da Frosinone. Aveva un tasso di alcol nel sangue sotto lo 0,50. È ammesso in genere, ma non per chi guida mezzi pesanti: per loro l’etilometro deve dare 0,0.
Al mercato La pattuglia ha atteso l’arrivo dei tir all’alba davanti all’ortofrutticolo