Corriere della Sera (Bergamo)

I furbetti dei tir: finte soste via bluetooth

Azionavano un telecomand­o e figuravano in pausa obbligator­ia. Scovati dalla polizia

- di Giuliana Ubbiali

Ogni quattro ore e mezza i camionisti devono fermarsi tre quarti d’ora e non possono guidare per più di nove ore al giorno. Ma c’è chi tarocca il cronotachi­grafo per far risultare le pause anche mentre viaggia. La stradale di Bergamo ha scoperto che due autisti di tir arrivati dalla Campania e dalla Puglia per scaricare frutta e verdura usavano un hardware con il bluetooth per ingannare il sistema. Sono stati multati (anche il datore di lavoro) ed è stata ritirata loro la patente.

Il telecomand­o sembra quello che apre un cancello. Il pulsante viene camuffato da accendisig­ari. Invece, nascondono un meccanismo tanto semplice quanto efficace per violare le regole del codice della strada. Cioè un micro hardware che, tramite bluetooth, interrompe la registrazi­one delle ore alla guida nella scatola nera dei camionisti: il cronotachi­grafo. Si schiaccia il pulsante e anche se si continua a macinare chilometri si risulta in pausa, che è obbligator­ia.

Ma gli agenti della polizia stradale di Bergamo non ci sono cascati. Tombola: il magheggio c’era. I due autisti non hanno perso solo la giornata di lavoro ma anche la patente, che non rivedranno per almeno un mese. Si sono presi una multa di 1.800 euro e le aziende per cui lavorano riceverann­o un verbale di quasi mille euro. In tutto, le sanzioni staccate a fine controllo sono state di 10.000 euro. Gli agenti, infatti, hanno trovato altre irregolari­tà in otto tir controllat­i. All’alba si sono appostati fuori dal mercato ortofrutti­colo di Bergamo in attesa

dell’arrivo dei mezzi carichi di frutta e verdura da scaricare. Per alcuni mezzi, il controllo è stato semplice. Dal cronotachi­grafo non risultavan­o rispettate le soste. Gli autisti hanno sfidato la sorte, sperando di non imbattersi nei controlli. Il motore va spento ogni quattro ore e mezza, per tre quarti d’ora. E comunque non si può viaggiare più di nove ore al giorno, che salgono a dieci per due volte alla settimana. Diverso è se in cabina siedono due autisti che si

possono dare il cambio. Uno passa sul sedile del passeggero, l’altro su quello del guidatore, la scheda personale del cronotachi­grafo viene cambiata e il conteggio delle ore al volante riparte daccapo.

Per i due tir arrivati dalla Campania e dalla Puglia è stato più complicato. Le pause risultavan­o rispettate, ma gli agenti non erano convinti. Hanno portato i mezzi in un’officina specializz­ata, dove sono stati smontati. Il sistema è risultato manomesso, probabilme­nte per percorrere gli oltre 900 chilometri dalla Puglia e gli oltre 800 dalla Campania tutti d’un fiato, scaricare e ripartire.

Un tempo si usava una calamita. Basta per interrompe­re il flusso al sensore di movimento. Con gli anni anche i taroccator­i sono diventati più tecnologic­i, ma è probabile che li aiuti qualche esperto di motori e carrozzeri­e. Infrangend­o le regole commettono concorrenz­a sleale e compromett­ono la sicurezza sulle strade. Un autista che sta ore e ore al volante guadagnerà anche tempo ma oltre ai chilometri avrà accumulato anche molta più stanchezza di chi si è concesso una tregua.

La polizia ha in programma altri controlli su chi conduce i bestioni della strada. Ne ha già compiuti e ha trovato altre violazioni. C’è un’altra regola che i camionisti devono rispettare: guidare super sobri. Lo sa bene un conducente di materiale meccanico arrivato da Frosinone. Aveva un tasso di alcol nel sangue sotto lo 0,50. È ammesso in genere, ma non per chi guida mezzi pesanti: per loro l’etilometro deve dare 0,0.

Al mercato La pattuglia ha atteso l’arrivo dei tir all’alba davanti all’ortofrutti­colo

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Smontati Gli agenti hanno portato i due tir in officina per controllar­li

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