Pigna, entra Buffetti con il 40 per cento I sindacati: ora i fatti
Ad aprile dello scorso anno, l’arrivo del fondo IDeA Corporate Credit Recovery I aveva segnato l’avvio della prima fase di riorganizzazione manageriale in ambito concordatario. Ora un nuovo azionista fa il suo ingresso con una quota del 40% nel capitale delle Cartiere Paolo Pigna di Alzano, per avviare la seconda.
Si tratta del Gruppo Buffetti che si inserisce come socio di maggioranza «nell’ambito di un progetto strategico di forte sviluppo e per accelerare la crescita di fatturato», come spiega Vincenzo Manganelli, managing director del fondo IDeA CCR I, ora socio con il 31% di Pigna, mentre il Gruppo Jannone scende al 29%. Pigna, che ha chiuso il 2017 con ricavi per 26 milioni di euro (e un avvio di 2018 che segna un +15% sul portafoglio ordini), potrà beneficiare dell’ampiezza dell’offerta commerciale di Buffetti presente con 800 punti vendita in tutta Italia.
Sui risvolti industriali delle recenti scelte societarie intervengono i sindacati. «Ricordiamo che, oggi, in Pigna lavorano 90 persone a fronte di un organico di oltre 150 all’inizio del 2017 — sottolineano Paolo Turani, di Slc-Cgil, Luca Legramanti di Fistel-Cisl e Bruno Locatelli di Uilcom -Uil provinciali —. I messaggi veicolati dalla proprietà rispetto ai contenuti di rafforzamento dell’operazione devono tradursi in qualcosa di più di titoli giornalistici».