Motorizzazione, intercettazioni nulle «Otto assoluzioni»
Può sembrare una questione formale, invece è di sostanza. Di garanzia che sulle intercettazioni vigili la Procura, con i suoi impianti. Su questa faccenda lo stesso pm (Maria Esposito, l’indagine fu iniziata dal collega Franco Bettini) ha dovuto alzare bandiera bianca e chiedere l’assoluzione per 8 dei 24 imputati nell’inchiesta che coinvolge 4 funzionari della Motorizzazione (non per loro). Le intercettazioni sono inutilizzabili, hanno obiettato gli avvocati. In due verbali l’inzio e la fine delle intercettazioni risultano a Luino, Varese. Autorizzata dal pm, la polizia giudiziaria può ascoltare altrove, ma non registrare. Luino c’entra perché l’indagine inizia lì, nell’agosto 2013, dalla querela per truffa per una Harley Davidson. Inseguendo la moto e la sua documentazione, la polizia arriva ai quattro funzionari della Motorizzazione di Bergamo. Così l’inchiesta trasloca in piazza Dante. Revisioni e immatricolazioni fittizie, targhe, libretti, collaudi. Funzionari (nei fotogrammi), titolari di agenzie di pratiche automobilistiche, proprietari dei mezzi. Per dieci indagati l’ipotesi è associazione per delinquere finalizzata al falso, alla truffa, all’abuso d’ufficio, al riciclaggio e un paio di episodi di corruzione. Il 29 maggio deciderà il gup Vito di Vita se assolvere gli otto che hanno scelto l’abbreviato. Gli altri discuteranno il rinvio a giudizio. Per loro alcune contestazioni sono documentali. Ma quelle basate sulle sole intercettazioni, se passerà l’inutilizzabilità, sono destinate a cadere.