La grande esplosione di Bollate
Una mostra fotografica ricostruisce un episodio dimenticato del ‘900 milanese
È il 7 giugno 1918. A Castellazzo di Bollate, in Zona Fornaci, circa 1.300 operaie sono al lavoro nella fabbrica di armi Sutter & Thévenot, in piena produzione per il prolungarsi della guerra. Le donne sostituiscono gli uomini impegnati al fronte in ogni compito, compresi i più duri e pericolosi: le più giovani hanno solo 13 anni, praticamente bambine. All’improvviso uno scoppio spaventoso: salta in aria per cause ignote un deposito di bombe. È una strage: 300 feriti e 56 morti di cui 52 sono ragazze. Una strage che oggi pochi ricordano: l’intero stabilimento è stato distrutto subito dopo, nel 1919, e i testimoni sono scomparsi. Nel centenario del fatto però le tracce storiche riemergono e il Comune di Bollate, con Acli Bollate Groane, Ente Parco Groane e Fondazione Rancilio, promuove la manifestazione commemorativa «Quell’esplosione cent’anni fa» con spettacoli, concerti, conferenze e visite (calendario da sabato 26 su http://immaginiememoria.it).
Perché il luogo non c’è più ma i documenti parlano ancora. Per caso il futuro scrittore Ernest Hemingway, allora diciannovenne volontario della Croce Rossa Americana in Italia, è a Milano proprio in quei giorni e viene coinvolto nelle operazioni di soccorso a Bollate. Il confronto con una morte così sanguinosa lo segna profondamente e il ricordo della tragedia riaffiorerà nella raccolta «I quarantanove racconti», pubblicata nel 1938. La seconda testimonianza Prima della tragedia Operaie nella fabbrica di armi Sutter & Thévenot in una foto di Luca Comerio si deve invece al grande fotografo e cineasta milanese Luca Comerio, che nel 1917 realizza su commissione della Sutter & Thévenot un servizio fotografico sulla fabbrica: immagini storiche, conservate nel Fondo Basler dell’Archivio di Stato di Spoleto, che svelano vita e lavoro delle operaie, volti senza nome, piedi scalzi negli zoccoli, ciotole di cibo in refettorio, capelli avvolti in trecce, azioni di assemblaggio e imballaggio degli ordigni senza alcun tipo di tutela. Questa documentazione sarà esposta alla Biblioteca di Bollate nella mostra «La fabbrica dimenticata», vernice il 4 giugno.