Caro Papa a te affidiamo la nostra libertà
Caro Papa Buono, riecheggia oggi ciò che hai detto ai detenuti di Regina Coeli: «Siete contenti che sia venuto a trovarvi? Sapevo che mi volevate e anch’io vi volevo». Sì, Padre Santo, non solo siamo contenti ma anche strafelici. Abbiamo anche noi sentito i tuoi occhi fissarsi nei nostri occhi, il tuo cuore trovare posto nel nostro cuore (...). San Giovanni XXIII, è vero che noi abbiamo sbagliato, che dobbiamo scontare una pena, ma tu ci inviti a offrire al Signore i nostri sacrifici. Noi ti promettiamo che faremo di tutto per meritarci la libertà ed essere nuove persone, magari buone come te. Amato Papa Buono, qui in carcere abbiamo compreso che la libertà è un fuoco che illumina e riscalda, ma è anche capace di bruciare e distruggere. Senza libertà non può esserci vita morale, sentimentale, sociale ed ecclesiale. Solo l’uomo libero è capace di intrecciare e alimentare relazioni vere. La libertà, purtroppo, non sempre e non da tutti è vissuta bene, per fare il bene, per volersi bene (...). Papa Giovanni XXIII, a te affidiamo la nostra vita e la nostra libertà. A te affidiamo il nostro futuro. Santo Padre, le parole di speranza che hai pronunciato a Regina Coeli, valgono anche per noi? Questa manifestazione ha fatto tremare le mura del carcere dando tanta positività e speranza ad ognuno di noi. Infine ti raccomandiamo i nostri bambini che sono tutta la nostra poesia e la nostra tristezza, le nostre mogli, alle nostre famiglie, in modo particolare le nostre mamme. E prima di congedarti da noi vogliamo promettere una cosa: che scriveremo alle nostre famiglie dicendo che il Papa è venuto a trovarci. Dal paradiso, benedici e proteggi tutti noi! Amen Devotissimo