Le Pmi «Champions» «Il segreto è la scelta dei dipendenti»
C’è ancora un futuro per l’industria in Italia? Secondo lo s tudio real izzato per ItalyPost in partnership con L’Economia del Corriere, la risposta è sì. La ricerca, condotta dagli esperti in corporate finance di Special Affair con il supporto dell’agenzia di rating ModeFinance, indaga il tessuto delle piccole e medie imprese, per capire quale sia la situazione industriale reale italiana e cercare di individuare le future Luxottica o Brembo.
Le aziende selezionate, definite «champions», sono state individuate con criteri non solo di fatturato (tra i 20 e i 120 milioni di euro nel 2016): il loro rating è ottimo e sono di proprietà italiana; sono 500 in tutta Italia, di cui ben 31 a Bergamo, prima provincia industriale per numero di Pmi. L’indagine è stata presentata nella sede di Confindustria di Bergamo, occasione in cui alcune di queste aziende hanno raccontato la propria storia. Sono emersi molti fattori comuni rispetto il modo di fare impresa: la volontà di diversificarsi dai concorrenti partendo dai bisogni deic li enti,l’ innovazione come pietra angolare dell’espansione, ma soprattutto la selezione attentissima dei dipendenti. Sono infatti le persone a fare la vera differenza secondo questi imprenditori: c’è chi preferisce formarli «in casa», come Marco Bellini della Bellini lubrificanti di Zanica, che assume solo neodiplomati o neolaureati arrivati in azienda con la scuola-lavoro; Paolo Bellini, presidente della ArTex di Sarnico, azienda produttrice di guarnizioni di gomma, guarda a solide competenze unite a un atteggiamento imprenditoriale.
Anche Giorgio Ferraris, Ceo della Fine Food di Verdellino che produce farmaci e integratori per i grandi marchi, struttura processi di selezione articolati per essere sicuro di assumere «non i lavoratori migliori, ma le persone migliori per la sua azienda».