Dal Roccolo a Milano: «Così creiamo un hub agricolo»
La storia di tre giovani coltivatori a Treviglio, vincitori di OpenAgri: tra verdure esotiche e consegna a domicilio
Trentasette specie di frutta e verdura, molte delle quali poco conosciute, coltivate in un campo di quasi 2 ettari in via Bosco vicino al Roccolo che, con una semplice chiamata, potranno essere nelle case dei trevigliesi e non solo. È l’impresa di tre giovani agricoltori tra i 25 e i 26 anni che, inoltre, da gennaio, avranno anche tre ettari a sud ovest di Milano, grazie alla vittoria di un bando promosso dal progetto europeo OpenAgri per l’agricoltura del futuro. Questi, gli ingredienti della srl «Società Agricola Vegeta» di Treviglio.
Nolan Vittorio Freddi, 26 anni di Baggio, nel Milanese, è al motocoltivatore, mentre Emilio Lombardi, venticinquenne di Treviglio, indica una striscia di terreno dove «ci sono i pomodori neri, a giorni saranno pronti». Più in là, a coprire i semi della zucchina trombetta, c’è Matteo Spadi, 26 anni di Milano, che ha preso una casetta in affitto a Calvenzano.
I loro prodotti sono di stagione e biologici. C’è la classica frutta o verdura ma anche pomodori gialli e neri, il costoluto mignon ovvero il pomodoro piccolo, la zucchina classica e trombetta, la mizuna, l’insalata giapponese, la bieta a coste e quella ad arcobaleno, l’erba acetosa, il rumex sanguinolento.
I tre si sono conosciuti alla facoltà di agraria dell’università degli Studi di Milano, in particolare durante le lezioni del corso di laurea triennale in «Produzione e protezione delle piante».
Freddi e Spadi sono già laureati mentre Lombardi lo sarà a breve; i tre stanno ponendo le basi per la raccolta dei loro prodotti, piantati nell’ettaro e 700 metri quadrati che hanno in comodato d’uso da un contadino e, da settembre, si sposteranno in un terreno adiacente delle stesse dimensioni. Hanno scelto il campo, l’agricoltura e l’aria aperta.
Per mesi si sono alzati alla mattina alle 5 per piantare e, per tutto il giorno, sono rimasti a curare la frutta e verdura che, appena pronta, sarà acquistabile direttamente al campo o, su richiesta, potrà essere consegnata a domicilio: «Ci siamo resi conto che essere agricoltori era quello che volevamo — racconta Emilio —. A giugno sarà pronto il primo raccolto, abbiamo un motorino e un furgone per i trasporti». Il trio non si è fermato all’attività in terra trevigliese e, a settembre 2017, ha partecipato al bando «Laboratorio Sperimentale», promosso dal Comune di Milano, inserito nel progetto europeo OpenAgri, e l’ha vinto.
« L’obiettivo è riuscire a creare un progetto unico, come in un Hub agricolo, con tutte le varie sezioni cooperanti tra loro — spiega Lombardi — Nell’area, ampia in totale 30 ettari, ci sarà chi produrrà il pane, chi la birra, chi la coltiverà come noi, chi si occuperà della parte tecnologica e ognuno avrà la sua porzione di terreno ma ci si aiuterà. L’idea è quella di lavorare in un’ottica di evoluzione dell’agricoltura, come dovrebbe essere in un futuro».