Corriere della Sera (Bergamo)

Al Sociale e al Carmine omaggi a Schubert e Gershwin

- Daniela Morandi

Mani, braccia e gambe piegate, in tensione, rivolte verso l’alto come per afferrare le note di Schubert e di Gershwin: il Sociale stasera sarà palcosceni­co per la danza contempora­nea di Michele Merola e Enrico Morelli della MM Contempora­ry Dance Company. È il primo appuntamen­to di un fine settimana firmato dal Festival Danza Estate, che domani, nel Chiostro del Carmine, presenta in prima nazionale «Leaving normal» della compagnia olandese di teatro-danza urbano Cie Woest.

Il sipario del Sociale, oggi alle 21, (biglietti da 18 euro a 15 euro ridotto e 10 euro per universita­ri, allievi scuole di danza e minori di 18 anni) ospita due coreografi­e che scandaglia­no l’animo umano attraverso colonne sonore senza tempo. La prima storia è quella ideata da Morelli in «Schubert frames»: un collage di celebri brani del compositor­e narrano di contrasti d’amore, malinconia, rimpianti e speranza. Sentimenti in contrasto, per «raccontare di solitudini e di anime affini, in un’epoca come la nostra, stanca, torbida, disincanta­ta, tormentata da un malessere che si respira nell’aria, ma anche alla ricerca di un senso e di una speranza di felicità — spiega il coreografo —. Un racconto di andirivien­i in cui ci si sofferma sul ritorno. Perché la felicità è una casa in cui riandare, magari cambiati, incuranti della velocità accelerata di un presente che rischia di farci annaspare e di un futuro che si ha paura di esplorare. Il problema non è arrivare, ma tornare. Imparare ogni volta ad amare, di nuovo. Avere il coraggio di riconoscer­si fragili e generosi nella tenerezza». A Schubert seguirà «Gershwin suite», un omaggio a George Gershwin ideato da Merola. Attraverso le musiche del compositor­e statuniten­se, il coreografo rilegge il sogno americano, i primi Anni Trenta, tra echi malinconic­i e glamour, i cui umori contrastan­ti sono ben raccontati nelle pagine del Grande Gatsby. Merola prende i corpi e li rende strumenti, affinché attraverso di essi si possa dare fisicità alle partiture della colonna sonora, facendone comprender­e l’attualità.

Domani Città Alta, alle 11 e alle 19 (in caso di pioggia si rimanda a domenica alle 18) sarà un grande palcosceni­co per i Cie Woest, che partiranno dal chiostro del Carmine per perdersi in vie e piazze in un cordone colorato e bizzarro, animato da personaggi stravagant­i. La compagnia olandese, nata nel 2008 e diretta da Manon Avermaete e Paulien Truijen, presenterà «Leaving Normal», a ingresso gratuito e inserito anche nella rassegna Arcate d’Arte, ideata in collaboraz­ione con il Teatro Tascabile di Bergamo. «È uno spettacolo itinerante di teatro-danza che guida gli spettatori, muniti di una scatola musicale, da situazioni apparentem­ente normali ad altre che sfiorano l’assurdo — annotano dalla compagnia —, modificand­o il loro ruolo di spettatori in testimoni e complici, sulla linea di confine tra commedia e tragedia».

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