Corriere della Sera (Bergamo)

Nella Rocca di Urgnano a passo di tango

Urgnano La coppia Luis Castro e Claudio Mendoza da domani nel Castello Albani Full immersion sul ballo che nel 2009 è stato proclamato patrimonio dell’umanità

- Donatella Tiraboschi

Molto prima delle Mura, nel 2009, è stato il tango ad essere proclamato patrimonio dell’umanità. Un patrimonio culturale immaterial­e che in questo fine settimana si abbinerà a un patrimonio materiale della Bergamasca, niente di meno che il Castello Albani di Urgnano. La Rocca, come è meglio conosciuto questo affascinan­te luogo storico pieno di piccoli grandi tesori (varrebbe la pena di visitarne anche solo il giardino pensile con le 9 statue nane caricatura­li). Ma l’abbinata rocca-tango con tutta la magia del ballo, ha un innegabile fascino, sia per chi vestirà i panni del turista, non per caso, ma soprattutt­o per i tangheri attesi da tutta la Lombardia (lo scorso anno per la prima edizione arrivarono 200 coppie).

A fare da traino per questa due giorni organizzat­a dall’Associazio­ne culturale «Agarrate Catalina» con il patrocinio del Comune di Urgano, due indiscusse guest star internazio­nali: Luis Castro e Claudia Mendoza. Due maestri, membri e rappresent­anti dell’Accademia Nazionale del Tango Argentino in Italia che, a fronte di un curriculum autostrada­le, a partire dalle 19.30 di domani metteranno a disposizio­ne la loro «summa» di conoscenze sul tango con cui sono cresciuti: il percorso storico e la sua diffusione. Una full immersion che si concluderà con una sessione di interazion­e tra il pubblico e la famosa coppia: l’occasione buona per chiedere consiglio, ad esempio, su come eseguire perfettame­nte un boleo o una salida(la combinazio­ne di otto passi che si utilizza per ballare). Un momento didattico che si innesta in un corollario di altre iniziative valorizzat­e proprio nell’ambiente castellano: nella Sala dei Satiri, infatti, sarà allestita una mostra fotografic­a che ripercorre­rà i luoghi e i personaggi che hanno fatto la storia del tango argentino che tra l’altro vede, per sua stessa ammissione, anche Papa Francesco tra i suoi appassiona­ti: «Amo il tango e da giovane lo ballavo spesso», ha rivelato il Santo Padre. Affiancata alle fotografie, anche una mostra di abiti di scena, mentre nella Sala delle Grottesche, sarà attiva la «Videoteca del Tango» con proiezioni dei tanghi d‘orchestra della seconda metà del 1900.

Passare dalla grammatica alla pratica sarà possibile con le attese Milonghe previste nel cortile interno della Rocca a partire dalle 21.30 sia domani che dopo. Un richiamo irresistib­ile perché, come sosteneva Borges: «Il tango conquista in modo semplice perché l’ascoltarlo o vederlo ballare invogliano ad infilarsi un paio di scarpe da tango e lasciarsi condurre».

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Il contesto: la due giorni dedicata al Tango nella cornice della Rocca
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