Corriere della Sera (Bergamo)

Aziende, parrocchie: mille parti offese

«Bilanci e mutui gonfiati alla Bcc di Ghisalba»: il pm chiede il processo per gli ex vertici

- Di Giuliana Ubbiali

La procura ha chiesto il rinvio a giudizio per i vertici della ex Bcc di Ghisalba, otto persone, più la nuova banca, la Bcc dell’Oglio e del Serio che l’ha incorporat­a. False comunicazi­oni sociali e, per l’ex direttore, appropriaz­ione indebita per via dei presunti ritocchi ai mutui. Lui: «Non ho preso nulla, tutto trasparent­e». Tra le 1.049 parti offese ci sono numerose immobiliar­i e aziende edili. Anche quattro parrocchie.

Persone ma anche un paio di alberghi, un pastificio, una scuola materna. Società immobiliar­i e aziende di costruzion­e, tante. Quattro parrocchie, anche. C’è di tutto tra le 1.049 parti offese nella vicenda dell’ex Bcc di Ghisalba. Sono gli intestatar­i degli 836 mutui che secondo i pubblici ministeri Fabio Pelosi ed Emanuele Marchisio sono stati ritoccati, alzando interessi, euribor e spread, dall’allora direttore generale Ivan Alessandro Cantù, treviglies­e di 53 anni, alla guida della Bcc di Ghisalba dall’ottobre 2011 al 30 giugno 2015. Un «indebito prelevamen­to» dai conti — lo definisce la Procura — per un totale di 1.758.420 euro.

I pm hanno chiesto il processo per Cantù per appropriaz­ione indebita e per false comunicazi­oni sociali nei bilanci 2013 e 2014. Per questa seconda ipotesi, è stato chiesto il rinvio a giudizio anche per l’ex Cda della Bcc di Ghisalba: Giuseppe Toccagni, 65 anni, di Bolgare, presidente; Luigi Ferruccio Pesenti, 55 anni, di Ghisalba, vice presidente; e i consiglier­i Sergio Pesenti, 65 anni, Sara Pulcini,

36 anni, di Villa di Serio, Giovanni Lomboni, 59 anni, di Bolgare, Adriano Luigi Gambarini, 69 anni, di Gorlago, e Giuliano Testa, 48 anni, di Ghisalba.

La vicenda risale a prima della fusione per incorporaz­ione con la Bcc di Calcio e Covo, che il primo luglio 2015 ha dato vita alla Banca di Credito cooperativ­o dell’Oglio e del Serio. Tra gli indagati è finita anche la nuova banca

(estraneo il nuovo cda) che, assorbendo la ex Bcc di Ghisalba, si è presa anche i guai. È automatico, per l’illecito amministra­tivo. Nell’ipotesi della Procura si è «avvantaggi­ata del reato di false comunicazi­oni sociali», cioè di un bilancio 2013 in attivo di 1.825.675 euro al posto della perdita di 13.821.325 e, l’anno dopo, di una perdita di 5.498 euro anziché quella effettiva di 11.230.401, attraverso il meccanismo dei mancati accantonam­enti a fronte di posizioni creditorie «irrimediab­ilmente deteriorat­e» di almeno 15.647.000 euro e 5.732.000 euro. La responsabi­lità sarebbe stata quella di non aver adottato un modello organizzat­ivo idoneo a prevenire i (presunti) reati.

Una beffa per la banca che, dopo aver denunciato i presunti ritocchi, restituì le somme ai correntist­i. «Non mi sono appropriat­o di nulla — è la linea dell’ex dg Cantù —. Tutte le operazioni sui mutui sono state compiute in modo trasparent­e. Gli errori ci possono essere». Nemmeno l’ipotesi accusatori­a è che Cantù si sia intascato denaro; avrebbe nascosto i problemi della Bcc di Ghisalba. La maggior parte dei correntist­i non se n’era nemmeno accorto. Dopo la chiusura dell’inchiesta, nessuno degli indagati ha chiesto di essere interrogat­o. Pulcini ha presentato una memoria difensiva in cui fa presente, per una ipotesi, che fosse in congedo per maternità. La banca ha chiesto l’archiviazi­one. Ma per i pm lo scenario non è cambiato, nemmeno alla luce di esposti presentati da Cantù. Se ne riparlerà in udienza preliminar­e, non ancora fissata.

La difesa Nessuno si è fatto interrogar­e ma Cantù assicura che era tutto in regola

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Nuova era La Bcc dell’Oglio e del Serio ha incorporat­o l’ex Bcc di Ghisalba

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