Il play Marino lascia Treviglio: «Che magone»
Basket
Andare via da casa per tornare a casa. Si potrebbe riassumere così la decisione di Tommaso Marino di lasciare dopo 7 stagioni e mezzo (le ultime 5 consecutive) Treviglio per riabbracciare Siena, la città dov’è nato e dove è sbocciato cestisticamente. Il cuore è spaccato a metà: da una parte la società con cui è entrato in simbiosi, dall’altra la necessità di chiudere un cerchio e vestire da protagonista la maglia che è stata sempre la sua seconda pelle. «Siena è casa, e non solo perché c’è la mia famiglia — racconta il playmaker miscelando entusiasmo e malinconia —. Ma anche perché quel poco che so fare sul parquet l’ho imparato lì. Quando è arrivata l’offerta l’ho detto solo a 2-3 persone, non volevo farmi condizionare dalle pressioni dei miei amici senesi: volevo che fosse una scelta solo di
❞ L’addio Ho dato tutto a Treviglio e la società ha dato tutto a me. Siena sarà l’ultimo contratto della carriera
pallacanestro. Se l’avessi detto a mia nonna per esempio si sarebbe messa a piangere e questo avrebbe inevitabilmente inciso».
Sarà la sua ultima maglia?
«Sì, voglio dare tutto e poi finire. Ho una paura incredibile di invecchiare sul campo, voglio lasciare da giovane. Finché ho emozioni gioco ma non voglio scendere in campo davanti a 3-4.000 persone da vecchio. Dopo questo biennale penso di smettere. Al basket do tanto sia emotivamente che fisicamente, ho voglia di capire chi sono fuori da questo mondo e ho tante idee in questo senso. Di sicuro non farò l’allenatore, potrei anche andare lontano dall’Italia».
Cosa ha pensato quando ha ricevuto l’offerta?
«Il mio agente mi ha detto solo “Han chiamato”. E io sapevo che avrei accettato anche se poi fossero arrivate altre 10 offerte più ricche. Sono uno di cuore, non sono un robot, vivo di emozioni: è sempre una cosa a cui ho pensato e ora si realizza».
Perché lascia Treviglio?
«È come quando ti lasci con una donna perché ti sei dato tutto e non c’è più niente da fare: la società ha dato tutto a me, io ho dato tutto a loro. Sfido chiunque abbia visto gli allenamenti a dire il contrario».
L’anno prossimo non giocherà più con Rossi.
«Il pensiero di non essere più al suo fianco mi ha fatto venire un nodo alla gola. Co-