In movimento
Il Premio Hystrio al collettivo Fattoria Vittadini «Se smetti di voler imparare, qualcosa si spegne»
Èil 2009 e 11 neodiplomati di teatrodanza della Grassi decidono di mettersi alla prova con una «pratica artistica» democratica e collegiale: così nasce Fattoria Vittadini. Innovativo e originale, negli anni successivi il collettivo si fa nome e ossa sulla scena meneghina, nazionale e internazionale (con collaborazioni con Lucinda Childs, Yasmeen Godder, Virgilio Sieni e Alessandro Certini, Maya Weinberg…), ma conserva salutari dubbi che neppure il Premio «Corpo a Corpo» a loro attribuito dal 28° Premio Hystrio — al termine di una tre giorni come sempre articolatissima da oggi a lunedì all’Elfo Puccini — sembra fugare.
«Quando ho comunicato alla compagnia di tenersi liberi l’11 perché ci avrebbero dato il Premio Hystrio, non mi ha creduto nessuno — racconta divertito il “portavoce” Riccardo Olivier —. Non siamo più giovani o emergenti, ma siamo sempre in apprendimento, in confronto, in ricerca… Siamo un collettivo, quindi non troveremo mai del tutto la nostra estetica. È una questione strutturale: abbiamo sempre bisogno di metterci alla prova, di trovare il terreno che ci unisce e insieme ci distanzia gli uni dagli altri. In questo periodo, per esempio, abbiamo tre creazioni in essere molto diverse: “Vanitas” di Francesca Penzo, “Eutropia” di MariaGiulia Serantoni e “Trieb L’indagine” di Chiara Ameglio. E sta nascendo anche “Clouds” di Maura Di Vietri: un progetto di video-danza, genere che non abbiamo mai affrontato. Fattoria Vittadini è attiva e in divenire il che, in qualche modo, rende faticoso il vedersi riconosciuti o riconoscibili, il nostro stile, il nostro codice sono ancora in formazione: siamo ancora come una maionese che rischia di impazzire… Ma siamo consapevoli dei risultati ottenuti: come artisti — e lo riconosco in tutti i miei compagni — siamo fondati sull’idea che se smetti di voler imparare e rischiare, qualcosa si spegne».
In un’edizione i cui premiati dimostrano forti ascendenze milanesi — da Davide Carnevali (Drammaturgia) a Zona K (Altre Muse), Compagnia Oyes (Iceberg) e Massimiliano Speziani (udinese trapiantato a Milano, Interpretazione), ma sul podio ci sono anche Massimiliano Civica (Regia), Federica Rosellini e Giuseppe Sartori (Melato) e «Il Sindaco del Rione Sanità» di Mario Martone (Twister) — Olivier & C. riconoscono il proprio baricentro meneghino. «Fattoria Vittadini è profondamente legata a Milano: vi abbiamo trovato tante braccia aperte: difficile veder nascere un’esperienza come la nostra in un’altra città. Da una decina d’anni Milano è una fucina di idee e realtà che fanno uno grande lavoro civico e civile. E ora che, attraverso la collaborazione con Fondazione Milano Scuole Civiche, abbiamo una sede temporanea a Fabbrica del Vapore, proporremo un programma d’attività con azioni di apertura al territorio. Per esempio è imminente “WorkRoom Milano”, progetto che sto portando da Glasgow e che offre residenze gratuite a chiunque lavori e sia strutturato su Milano».