Stazione, scontro sui piani della giunta
«Serve un piano a 360 gradi — attacca la leghista Luisa Pecce —, l’ultima pensilina è un bivacco». Poi elenca: risse, droga, insulti ai passanti, a pochi metri dai ragazzini che attendono i bus. La replica mobilita mezza giunta. «La diagnosi è presto fatta — risponde il vicesindaco Sergio Gandi —, però bisognerebbe sforzarsi di trovare proposte». Quelle dell’amministrazione puntano sui dati degli ultimi mesi: nella zona e nei dintorni della stazione, sono scattati 3 sgomberi, 8 Daspo urbani, 6 arresti (più tre denunce) per spaccio e 3 segnalazioni degli «assuntori». Un team della Coesione sociale ha identificato 18 senzatetto: due terzi di loro hanno accettato di andare in strutture o tornare al luogo d’origine. Gandi annuncia la chiusura notturna (ore 21-6) del parcheggio multipiano gestito da Atb (153 stalli) dal 2 luglio, quando inizieranno i lavori (lunghi al massimo sei settimane) per realizzare murales e pannelli retroilluminati, bonificandola, sulla parete in fondo alle autolinee. Per rivitalizzare l’Urban center, saranno dimezzati i canoni d’affitto, l’entrata passerà su piazzale Alpini (riprogettato entro il 2019) e saranno investiti 330 mila euro per collocarvi l’Informagiovani, su due piani e in sinergia con BergamoScienza. L’ordine del giorno è stroncato dal centrosinistra, che difende la strategia d’insieme; le minoranze si compattano sul voto a favore, contro le «soluzioni palliativo» a un «problema fuori controllo». Poi il dibattito tace: l’aula osserva un minuto di silenzio per la scomparsa di Giacomo Pezzotta, classe 1922, sindaco — «Uno di quelli che hanno più degnamente servito questa città», dice Giorgio Gori — di Bergamo per 13 anni (1966-79) con la Dc. (m.ca.)